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Shoah, gli appuntamenti a Torino per non dimenticare

Il 27 gennaio del 1945, le truppe sovietiche guidate dal maresciallo Koniev, abbattono i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz, città della Polonia meridionale, rivelando così al mondo l’orrore del genocidio nazista. Con la legge 20 luglio 2000 n.211, la Repubblica italiana ha riconosciuto il 27 gennaio “Giorno della Memoria”: appuntamento divenuto internazionale nel 2005, è celebrato per commemorare le vittime dell’Olocausto e coloro che si sono opposti al progetto di sterminio proteggendo i perseguitati.

Per la ricorrenza del 74esimo anniversario della liberazione di Auschwitz, il Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte promuove numerose iniziative sul territorio. Nel capoluogo piemontese gli eventi si susseguiranno fino a febbraio, per poi entrare nel vivo questo weekend, con la data chiave domenica 27 gennaio.

Torino ha avviato il percorso commemorativo il 10 gennaio, con la conferenza e le letture teatrali, al Polo del ‘900, “Nodi e luoghi della persecuzione. La mancata pubblicazione dell’enciclica di Pio XI”. La conclusione, invece, sarà mercoledì 6 febbraio con la proiezione, al cinema Massimo, del Film incompiuto di Jael Hersonsky. Documentario prodotto nel 1942 da una troupe nazista all’interno del ghetto di Varsavia.

 Venerdì 25 gennaio alle ore 17, presso la prefettura cittadina, si terrà la cerimonia per il conferimento delle medaglie d’onore ai cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti e ai familiari dei deceduti.

Tra venerdì 25 e domenica 27 gennaio, dalle 11 alle 19, presso i Bagni Pubblici di via Aglié, in occasione della mostra “Torino, 12 giugno 1940” grazie ad una installazione di realtà virtuale il pubblico può immergersi nei giorni del primo bombardamento su Torino.

Domenica 27 gennaio, alle ore 9.30, presso il Cimitero Monumentale si tiene la commemorazione ufficiale con l’omaggio alle lapidi dei Caduti. Una cerimonia in ricordo dello sterminio del popolo ebraico, degli Internati Militari e di tutti i deportati nei campi nazisti. Alle ore 10, da piazza Castello, parte la visita itinerante “Passeggiata intorno alle Pietre d’Inciampo”. Un percorso per riscoprire la storia e la memoria delle persecuzioni nazi-fasciste e delle deportazioni, avvenute negli anni 1943 – 1945. Si può anche visitare l’installazione Che razza di storia, realizzata nell’ambito del progetto “1938-2018. A 80 anni dalle leggi razziali”.

Il 22 gennaio, per il quinto anno consecutivo, l’artista tedesco Gunter Demnig è stato a Torino per installare quindici “Pietre d’inciampo” – dedicate ad altrettante persone deportate dalla città – che si aggiungono alle 93 già presenti in tutte le circoscrizioni cittadine, arrivando così a 108.

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Visualizzazione a cura di Camilla Cupelli, Giorgia Gariboldi e Martina Meoli (biennio 2016/2018)

Alle ore 10.30 del 27 gennaio, da piazza Madama Cristina parte la corsa per la Memoria “Run for Mem”. Per la terza volta in Europa, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane propone con la Comunità Ebraica di Torino un momento comune di ricordo attraverso lo sport. Poi, presso la Sala Rossa di Palazzo Civico, alle 11.30 si tiene la celebrazione ufficiale del Giorno della Memoria, alla presenza delle autorità cittadine.

Anche l’Università di Torino organizza una serie di appuntamenti dedicati al giorno della Memoria. Sabato 26 gennaio è possibile visitare la mostra Scienza e vergogna. L’Università di Torino e le leggi razziali, con orario 10 -18, nel Palazzo del Rettorato in via Verdi 8 (la mostra è aperta al pubblico fino al 28 febbraio). Giovedì 31 gennaio sono due gli appuntamenti in programma: nel Palazzo degli Istituti Anatomici (corso Massimo d’Azeglio 52), alle 15 si tiene un incontro con gli studenti e il curatore della mostra Scienza e vergogna Silvano Montaldo e le antropologhe Barbara Sorgoni e Cecilia Pennacini del Dipartimento di Culture, Politica e Società. Sempre alle 15, in Rettorato si tiene il convegno Dal giuramento rifiutato del 1931 alle leggi razziali del 1938. Il caso dell’Università di Torino, organizzato dalla Scuola di Studi Superiori Ferdinando Rossi. Infine venerdì 1° febbraio alle 12, presso il Loggiato del Palazzo del Rettorato, viene scoperta una lapide in ricordo del personale espulso dall’Università a causa delle leggi razziali emanate dal regime fascista.

 

Pietra d’inciampo, in ricordo di Italo Momigliano, presso la sua abitazione di via Fontanesi 38, quartiere Vanchiglia, dove viveva con la famiglia. Nato il 12 dicembre 1899 da famiglia ebrea, dopo aver sposato Regina Jacob a Parigi, rientra in Italia, dove nasce la figlia Silvana. Per sfuggire alle persecuzioni si rifugia a San Sebastiano da Po. Viene però arrestato il 14 settembre 1944. Detenuto alla caserma Lamarmora di via Asti e poi alle Nuove di Torino, è trasferito al campo di transito di Gries-Bolzano, e di qui il 14 dicembre 1944 deportato a Flossenbürg, dove viene immatricolato col numero 40041. Con lui ci sono i suoi due fratelli Aldo e Dante, che muoiono nel giro di nove giorni. Poi viene trasferito a Bergen-Belsen, tra l’8 e il 10 marzo del 1945, dove muore il 3 maggio dello stesso anno.

 

 

 

RICCARDO LIGUORI

RICCARDO PIERONI