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Giornate Fai, a Torino si visita la Caserma Bergia

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Equinozio di primavera in anticipo e il pensiero va subito alle “Giornate Fai di Primavera”. Il 25 e il 26 marzo torna l’appuntamento dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Alla sua trentunesima edizione, le giornate organizzate dal Fondo per l’ambiente italiano spalancano le porte di chiese, musei, tesori d’arte spesso nascosti e percorsi immersi nella natura in oltre 750 luoghi di 400 città italiane. E Torino tira fuori dal cilindro l’apertura della prima casa dei carabinieri in Italia: la storica caserma Chiaffredo Bergia in piazza Carlo Emanuele II.

Sede del Comando della legione carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta, è riferimento dell’Arma dal 1814, quando i carabinieri furono creati da Vittorio Emanuele I di Savoia. A fare da “apprendisti ciceroni”, pronti a ripercorrere le chicche storiche del palazzo costruito nel 1729, saranno circa una sessantina di studenti provenienti da tre licei – Massimo D’Azeglio, Regina Margherita e Giovanni Giolitti – e un istituto professionale, Bosso-Monti. “È un progetto che rappresenta una comunione d’intenti tra Fai, Arma e scuole – spiega il comandante della legione carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta, Antonio Di Stasio – che punta a valorizzare ambiente, natura, paesaggio e arte”.

Un’apertura che punta “a far capire alla cittadinanza cosa c’è dietro le mura di un edificio che integra un servizio parte della nostra realtà quotidiana”, commenta Maria Cattaneo Leonetti, presidente del Fai Piemonte Valle d’Aosta. E che vuole avvicinare “i giovani alla bellezza architettonica e alla storia, ma anche a incrementare il loro senso civico”, come sottolinea la capo delegazione del Fai di Torino, Cecilia Chieli.

Per Elena Chiorino, assessora regionale all’Istruzione e al Merito, la caserma Bergia è “la casa della legalità” e le sue porte schiuse al pubblico rappresentano “un’occasione per respirare bellezza e senso del dovere”. L’assessora, in nome dello “spirito patriottico” legato all’evento, ha donato al generale Di Stasio una bandiera tricolore. Di fronte agli studenti, invece, l’assessora alla cultura della Città di Torino, Rossana Purchia, ha sottolineato l’importanza di stare “al fianco” dei giovani ciceroni all’opera (“Sarete voi i nostri professori”).

I ragazzi accompagneranno le visite di circa un’ora e mezza raccontando l’atrio e le stanze dell’edificio, poi lo storico corridoio dove sono affissi i ritratti di tutti i comandanti dal 1814 a oggi. Passando dalla vetrina dedicata a Chiaffredo Bergia, alla fine gli aspiranti ciceroni riporteranno la storia della facciata e la nascita di piazza Carlina. “Tutto questo sfruttando le lingue studiate a scuola – dice la professoressa Francesca Di Liberti del Regina Margherita – valorizzando anche quelle del rispettivo background culturale come l’arabo o il rumeno”.

Nel corso del weekend, il Piemonte vedrà in campo “16 delegazioni del Fai e una marea di volontari”, continua Cattaneo Leonetti. Saranno tanti i siti paesaggistici e culturali aperti al pubblico a Torino: dal Sermig alla Fondazione Barolo in via Cigna, da Palazzo Perrone di San Martino e la Banca d’Italia fino alla Fondazione Crt e la chiesa di San Filippo. In Regione sarà possibile scoprire Villa di Cilena, le campagne di Pinerolo con la visita itinerante a Cercenasco e in Val Sangone la mostra fra antichità e modernità “La passione di Cristo”.

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