La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Giornata Nazionale dell’Informazione Costruttiva

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Giornalismo libero da condizionamenti, spettacolarizzazione della negatività e conflittualità, al servizio delle soluzioni e del bene comune. Il Movimento Mezzopieno, dalla portata internazionale ma con sede a Torino, presenta il 3 maggio la prima edizione della Giornata Nazionale dell’Informazione Costruttiva: un momento di riflessione collettiva sul valore sociale dell’informazione e sul ruolo dei media nella formazione dell’opinione pubblica. All’evento online, che sarà possibile seguire dalle 10 alle 16 in diretta sulla pagina Facebook del Movimento e sul sito dedicato, interverranno oltre 40 firmatari. “È il sunto di un lungo lavoro che Mezzopieno ha avviato da tempo – racconta Luca Streri, presidente del movimento – e che dal 2018 si è concretizzato nella campagna nazionale Parità di informazione Positiva. L’idea era nell’aria già da un po’, ma è diventata realtà solo dopo un discorso che il Papa ha rivolto ai giornalisti italiani, chiedendogli di essere veicolo di positività e di notizie che dessero speranza alle persone. Approfittando dello spunto, abbiamo risposto a una richiesta che ci sottoponevano da tempo, chiedendo a chi si occupa di informazione, in modo anche provocatorio, di inserire almeno il 50% di buone notizie nelle loro testate.”

La giornata nasce quindi come celebrazione di questi tre anni di lavoro, con l’obiettivo di chiamare a raccolta le centinaia di testate ed editori che hanno partecipato e creduto nel progetto e di coinvolgerne di nuovi. Tutti i professionisti dell’informazione sono invitati a dare risalto a notizie e storie costruttive, prive di sensazionalismi e fake news, che aiutino il lettore a inquadrare con chiarezza la realtà. Attualmente hanno aderito all’iniziativa oltre 50 testate e circa cento giornalisti. “Se devo fare un confronto con tre anni fa, i cambiamenti sono già visibili. All’inizio eravamo da soli e ci guardavano anche un po’ male, come se fossimo dei sognatori. Non avremmo mai pensato di raggiungere questi obiettivi. Ma oggi, visto il numero di partecipanti e le numerose iniziative dedicate, posso affermare che il mondo si sta muovendo in questa direzione. E a cambiare idea sono anche gli editori, che stanno capendo che questo tipo di informazione può rappresentare un nuovo modello di business, remunerativo e alternativo a quello fatto di sangue, sesso e soldi.”

Puntare sulla costruzione piuttosto che sulla distruzione, evitare i sensazionalismi e indicare soluzioni concrete, sono aspirazioni cui puntare nell’ottica di un servizio pubblico che possa essere concretamente utile. “C’è già un’offerta abbastanza ampia e credo che aumenterà nei prossimi anni, perché risponde a una necessità degli stessi lettori. Ovvero quella di identificarsi in un nuovo modo di vedere il mondo, ritrovare fiducia e, ancor prima, piacere nell’informazione. Quello che ci auguriamo – conclude Streri – è di riuscire a ispirare le persone, che devono riscoprirsi diverse una volta terminata la lettura. Così che chiunque possa diventare un attivista, mettersi in gioco e abbandonare le lamentele fini a se stesse o la paura di partecipare alla vita sociale.”

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