Giornata dell’acqua, Roberto Cavallo: “Prima di tutto ricordiamoci di non sprecarla”

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“È una occasione fondamentale, ma a me continua a non piacere: perché se dobbiamo celebrare una Giornata dell’acqua vuol dire che c’è qualcosa che non va”. Il rifiutologo Roberto Cavallo, che domani sarà ospite dell’associazione Triciclo Onlus per presentare il suo ultimo libro, La Bibbia dell’ecologia (Elledici) è perentorio: “Non amo le celebrazioni delle Giornate come questa, perché ahimè si fanno quando c’è un problema. E il primo problema è che ci sono un miliardo e 200 milioni di persone che non hanno accesso normale all’acqua. Riguarda in parte anche noi italiani: a noi che viviamo al nord, io vivo ad Alba, pare impossibile, ma ci sono parti d’Italia dove l’acqua arriva qualche volta la settimana; si mettono le bacinelle si riempiono ci si lava con le bottiglie d’acqua recuperate quando questa arriva. Una seconda questione è che anche dove c’è abbondanza d’acqua, l’acqua è sempre più inquinata: ci sono stati nel mondo, come El Salvador, dove c’è tanta acqua ma non c’è acqua potabile: l’hanno esaurita perché l’hanno inquinata tutta. Ecco perché è fondamentale celebrare la Giornata dell’acqua, anche se a me non piace tanto.”

Noi possiamo fare qualcosa?

“Sì, iniziando dalla consapevolezza. Anche se abbiamo l’acqua, serve avere ricordarsi che è una ricchezza, che ha una sua vita – dove è nata e dove andrà -,  e quindi risparmiarla e usarne la quantità giusta è fondamentale; altrimenti, quando andiamo nei Paesi dove non c’è, la sprechiamo come facciamo a casa nostra, e non va bene. Consideriamo inoltre che un consumo equilibrato d’acqua fa risparmiare un sacco di altre cose: se chiudo il rubinetto quando mi lavo i denti o, se sono un maschietto, quando mi faccio la barba, faccio risparmiare energia. Il tema non è solo l’acqua che passa e se ne va, ma l’energia e le emissioni che vengono prodotte. Noi dobbiamo fare particolare attenzione anche all’inquinamento, all’uso dei detergenti e detersivi in casa, all’uso industriale, all’utilizzo di fitofarmaci o pesticidi: anche solo nel nostro giardino, perché magari ci dà fastidio una formica o una mosca, e quella roba viene poi dilavata va nel terreno e va in falda e inquina le acque. Possiamo fare molto.”

Nel libro si trova questo tipo di indicazioni pratiche?

“Un capitolo intero è dedicato al tema dell’acqua. “La Bibbia dell’ecologia” è uno studio di venticinque anni sul tema dell’ecologia e dell’Antico Testamento, di quanto questo ci insegni a vivere in armonia con la natura. L’Antico Testamento ci ha accompagnato e ci dice un sacco di cose su uso corretto dell’acqua: basta pensare a Mosè che la ritrova nel deserto per dissetare il popolo ebraico alla ricerca della Terra Promessa, o quante volte si parla di deserto e desertificazione. O ancora, dalla parte opposta, il diluvio universale di Noè, e quanto l’acqua in qualche modo ci risveglia perché non abbiamo rispettato la sua naturalità, il suo percorso naturale, ad esempio rettificando i fiumi che però hanno una loro vita, un loro spazio e vogliono riprenderselo.”

L’appuntamento è per domani, sabato 23 marzo, alle 10.15 nella Sala conferenze della Parrocchia Assunzione di Maria Vergine al Lingotto, in via Nizza 355. Per ulteriori informazioni contattare l’associazione Triciclo Onlus telefonando al numero 375 5292045 o scrivendo a info@triciclo-onlus.org. Il sito del sodalizio è www.triciclo-onlus.org.

ADRIANA RICCOMAGNO