Torino ha aperto le porte alla Giornata della Ristorazione. L’edizione di quest’anno ha scelto come simbolo l’uovo, simbolo di rinascita e creazione. Una scelta che racconta l’essenza della cucina, capace di coniugare semplicità e complessità, rappresentando al contempo la tradizione e l’innovazione dell’arte gastronomica. Dario Ujetto, della società di consulenza Feelthebeat, ha illustrato il valore innovativo di questa seconda edizione, riconosciuta dal ministero dello Sviluppo economico come evento di rilevanza nazionale. A livello locale, l’iniziativa è stata promossa da Esercizi pubblici associati Torino e provincia (Epat), Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) e Associazione di imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi (Ascom).
La Giornata della Ristorazione, ufficialmente celebrata il 17 maggio, ha visto il capoluogo piemontese animarsi già dal 6 maggio, con un ricco calendario di iniziative culinarie dedicate al valore sociale, culturale ed economico della ristorazione. Bambini, studenti degli istituti tecnici superiori, docenti, ristoratori, chef e istituzioni sono stati protagonisti di incontri e laboratori, con l’obiettivo di promuovere l’educazione alimentare e la cultura dell’ospitalità. Nelle mense scolastiche, oltre 20mila bambini delle scuole primarie hanno avuto l’opportunità di gustare un menù speciale dedicato all’uovo, arricchito da momenti educativi sul suo valore nutrizionale.
La cucina come pilastro culturale e motore economico
A inaugurare l’evento – a cui erano presenti rappresentanti delle istituzioni locali, tra cui Chiara Foglietta e Carlotta Salerno, assessori del Comune di Torino – è stata Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Torino. Andrea Tronzano, assessore regionale al Bilancio e allo Sviluppo delle attività produttive, ha ribadito l’importanza della ristorazione per l’attrattività economica del territorio: “Garantisce anche un’attrazione per le imprese, perché dove si vive bene, i manager e gli imprenditori scelgono di investire più volentieri”, ha dichiarato. Durante l’incontro è stato sottolineato il ruolo cruciale della ristorazione come pilastro del tessuto economico e sociale della città: un settore che non solo sostiene l’economia locale, ma contribuisce in modo decisivo a definire il patrimonio culturale del territorio.
A rimarcare il significato simbolico dell’uovo, scelto come emblema di questa edizione, è stato Paolo Chiavarino, assessore al Commercio del Comune di Torino. Nel suo intervento, ha evidenziato come l’uovo rappresenti la vita, la rinascita e un rinnovamento costante, incarnando non solo la tradizione gastronomica, ma anche la capacità del settore di rigenerarsi e innovarsi nel tempo.
Un pranzo conviviale tra tradizione e innovazione

Il momento centrale dell’evento è stato un pranzo conviviale, dove un menù a base di prodotti stagionali del territorio ha cercato di valorizzare il comparto gastronomico piemontese. Un incontro che non si è limitato alla degustazione, ma è stato anche l’occasione per un esperimento, dove tradizione e tecnologia si sono intrecciate: attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale generativa. Ai commensali, infatti, sono state poste tre domande per immaginare il futuro della ristorazione a Torino. Le risposte sono state successivamente trasformate in immagini, che sono state poi confrontate con quelle generate dai giovani studenti degli istituti tecnici superiori, al centro della prima giornata. Un modo innovativo per dare forma concreta alle idee, dimostrando come la cucina possa diventare anche un laboratorio di sperimentazione tecnologica e culturale.