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Giornata della Ristorazione, “Convinciamo i giovani”

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“La situazione nella ristorazione non era così drammatica prima” spiega Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio Torino. “Il Covid ha peggiorato la disponibilità dei giovani a un mestiere faticoso, che chiede tante rinunce”. Anche Sergio Leggero, titolare dell’hotel ristorante Celestino di Piobesi, lamenta la mancanza di personale. “La nostra categoria cerca sempre addetti ma è difficile trovarli, non so perché” dice Leggero. Ma perché quando si parla di personale si fa subito riferimento ai giovani? “Sono il nostro futuro, è bello puntare sui ragazzi – spiega Leggero -. Però molti giovani escono dall’alberghiero e poi non fanno questo lavoro”. Secondo Coppa, il problema è che si tratta di un “lavoro impegnativo. Non tutti sono disposti a rinunciare al weekend e alle uscite serali”.

Torino partecipa alla Giornata della Ristorazione (28 aprile) coinvolgendo oltre 150 ristoranti nella sede Ascom di via Massena. Un’iniziativa che per la prima volta coinvolge tutta Italia e che si stringe intorno a un settore duramente colpito dalla pandemia.

Le voci dei giovani presenti

All’incontro erano presenti alcuni studenti degli istituti alberghieri Colombatto e Bobbio. “Amo questo lavoro. So che si può fare carriera, si può fare strada. Mi piacerebbe aprire un mio ristorante – racconta Lorenzo G., 17 anni, che studia al Bobbio -. Però in Spagna, non in Italia. C’è un ambiente diverso in cucina, in sala, in Italia sono più nervosi. Ho lavorato in posti in cui l’ambiente è un po’ soffocante”. Un altro studente, Lorenzo F., conferma quanto detto dal ristoratore Leggero: “Non penso farò questo lavoro tutta la vita. Per adesso va bene, c’è molta possibilità per i giovani e non serve studiare troppo. Ma poi vorrei fare altro”. L’assessore al commercio Paolo Chiavarino propone di “favorire processi formativi che convincano i giovani” e di puntare su strutture di qualità. “Di fronte a una disoccupazione enorme, così facendo l’approdo sarà naturale”.

La prima Giornata della Ristorazione

L’iniziativa di Confcommercio ha coinvolto 5mila ristoranti in Italia e 500 all’estero. Si è scelto un tema guida comune da inserire in ogni menu e per ogni piatto a tema acquistato è stato donato 1 euro alla Caritas. Quest’anno il protagonista è stato il pane, simbolo dello stare insieme e della convivialità. A livello locale, Torino e provincia hanno declinato il tema preparando zuppe, piatto tipico della tradizione piemontese. All’incontro, portato avanti da Epat Ascom, i piatti erano quattro: le zuppe di ajucche tipiche del Canavese, la supa barbetta con i grissini di origine valdese, la zuppa Valtellinese e quella etnica thailandese.

“Si sta lavorando affinché la ristorazione diventi un bene dell’Unesco – conclude Coppa -. Bisogna puntualizzare il valore culturale di questo settore. Noi abbiamo esportato l’arte dell’accoglienza e siamo richiesti in tutto il mondo”.

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