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Gioielli reali, una “special box” per i vini di Torino

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La bellezza di un luogo è anche nella bontà dei suoi vini. È il pensiero che accompagna l’inaugurazione di Gioielli reali, progetto a cura di Strada reale dei vini torinesi e in collaborazione con la Fondazione Accorsi-Ometto di Torino. A Palazzo Accorsi, tra i quadri della tradizione artistica rinascimentale piemontese, è stata presentata una scatola speciale, pensata per contenere vini o anche libri, provvista di Qr code che rinviano a video che consentono di “compiere un viaggio virtuale alla scoperta di Strada Reale e del Museo Accorsi-Ometto”. 

La Fondazione, nata nel 1975 dalla volontà di Pietro Accorsi, antiquario torinese che aveva frequentato personaggi chiave della storia italiana come Umberto II e Pietro Badoglio, si trova all’interno dell’omonimo palazzo, acquistato dal suo fondatore nel 1956. L’edificio fu rinnovato da Giulio Ometto, allievo di Accorsi, e divenne sede del  Museo di Arti decorative nel 1982. 

Non a caso questo luogo è stato scelto per l’evento. Ospita, infatti, un inventario illustrato di gioielli d’epoca barocca appartenuto alla famiglia Savoia – Carignano che ha ispirato la decorazione della special box. Il volume contiene 127 disegni eseguiti a matita e penna che raffigurano collane, pendenti, anelli e bracciali. “È stato acquistato a un’asta Bolaffi nel 2011, dove avevano cercato di comprarlo Dolce e Gabbana, ma c’era il vincolo di non portarlo fuori Italia e per questo avevano rinunciato”, spiega il direttore Luca Mana.

L’assessore all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa ha presentato il progetto come “un’opportunità di accoglienza e proposta turistica”, riferendosi, in particolare ai due vini torinesi per eccellenza, la Freisa e l’Erbaluce di Caluso.

Il direttore Luca Mana invita inoltre a visitare le pregiate collezioni della collezione che vanta, tra i numerosi pezzi d’arte, un vassoio in tartaruga, con inserti in madreperla, oro e ottone, e il  “il mobile più bello del mondo” di Pietro Piffetti.