Un italiano su quattro fuma. Cala la quota di fumatori totali, ma il vizio cresce tra i giovani: il 30,2% consuma un prodotto tra sigaretta tradizionale, tabacco riscaldato o sigaretta elettronica. Lo affermano i risultati di due monitoraggi diversi dell’Istituto Superiore di Sanità: Passi del Centro Nazionale per la Prevenzione delle malattie e la Promozione della Salute e l’indagine sul consumo di tabacco e nicotina negli studenti nell’anno scolastico 2023-2024 del Centro Nazionale Dipendenze e Doping su un campione di 6.012 studenti. Una conferma arriva inoltre dai dati di Espad Italia nell’ambito dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa.
Nell’ultimo mese il 30,2% degli studenti tra i 14 e i 17 anni ha fatto uso di un prodotto a base di tabacco o nicotina. Svapare o fumare una sigaretta coinvolge più le ragazze rispetto ai coetanei maschi. Rispetto al 2022, il cosiddetto “policonsumo” di questi prodotti è quasi raddoppiato: dal 38,7% al 62,4%. Tra l’altro, la pratica si concentra in prevalenza nel weekend e il primo assaggio di nicotina si attesta tra i 13 anni e mezzo e i 14 anni e mezzo.
E i genitori? Circa uno su tre è consapevole che i ragazzi e le ragazze fumano. E tollerano di più i nuovi strumenti elettronici piuttosto delle “americane” o delle “paglie” rollate: 15,3% Htp; 16,5% e-cigarettes; 9,9% sigarette tradizionali.
Negli ultimi 15 anni, la riduzione dei fumatori coinvolge tutte le fasce di età. A livello di genere, per le donne l’abbandono delle sigarette è più lento. Il consumo medio giornaliero è di 12 sigarette, ma poco più di un fumatore su cinque sfiamma un pacchetto. Più frequente il fumo tra le persone in difficoltà economiche o con bassa istruzione. Sul piano territoriale, le quote più alte sono nel Centro Sud come in Umbria e Campania. Un fumatore su tre, tra l’altro, confessa di aver cercato di smettere di fumare. Peccato che per il 78% dei tentativi è naufragato. Appena l’11% ha raggiunto l’obiettivo, il 6% invece ha smesso da oltre 6 mesi.
Studio Espad-Italia
Nel 2023 oltre un milione e 200mila studenti, pari alla metà del campione, ha affermato di aver fumato almeno una volta nella vita. A mantenere una certa costanza di consumo nell’arco di un mese è il 32%, pari a 780mila giovani. A livello giornaliero tocca il 19%, ossia quasi 500mila studenti e studentesse.
Proprio le ragazze sono in prevalenza. Nelle fila delle 15enni, il 12% fuma quotidianamente contro il 9,1% dei coetanei maschi. Tra i 16enni il 21% risale alle giovani donne, mentre il 15% ai ragazzi. Ma gli uomini fumano un numero di sigarette più elevato a cadenza giornaliera: il 25% (uno su quattro) riferisce oltre 10. Le ragazze viaggiano sul 15%.
Tra il 2008 e il 2023, il rischio di iniziare a fumare sigarette tradizionali comunque si è dimezzato. E l’età di riferimento si è alzata dai 15 ai 16 anni. Eppure, lo scorso anno l’uso di prodotti alternativi tra gli under 19 è rimasto alto. Aumenta l’elettronico: +7% dal 2022, raggiungendo il 37%. Per le sigarette senza combustione frenata dal 24% al 16% in un anno.
Capitolo uso combinato di sigarette tradizionali ed elettroniche: dopo un calo nel 2020 e il picco dell’anno successivo, il 2023 ha registrato un 58% di studenti che ha adottato l’uso combinato. Un punto percentuale in più per chi aggiunge anche altri dispositivi per il consumo di nicotina, ossia 1,5 milioni di studenti.