“Siamo qui per solidarietà alla famiglia di Francesco e per ricordare a chi è al governo, sia locale che nazionale, che c’è necessità di maggiore responsabilità e di azioni concrete per tutelare la salute e la vita delle persone che si muovono in bicicletta”. Francesco Convertini è stato investito e ucciso da una volante della polizia il 22 giugno 2022 mentre era in bicicletta in corso Regina Margherita. Oggi, 9 aprile, amici e amiche di Francesco e diverse associazioni torinesi – come Fiab Torino Bike Pride, Giustizia climatica ora! – Kontiki e Fridays for future Torino – si sono riuniti in un presidio davanti al tribunale, in occasione della terza udienza del processo.

Alessio Borriello, l’agente alla guida della volante che ha investito Convertini, ripercorre l’accaduto nell’aula piena: “Quella sera avevamo arrestato un uomo, c’era molto traffico e stavo percorrendo corso Regina Margherita lungo la corsia riservata ai taxi, bus, mezzi di soccorso e forze dell’ordine. Ricordo che dalla sinistra ho notato arrivare quel ragazzo in bici. Ho frenato, ma non ho fatto in tempo ad evitare l’impatto”. Assistita dall’avvocata Natascia Taormina, la famiglia di Francesco non si è costituita parte civile al processo e ha già accettato un risarcimento.
Andrea Chicco, segretario della Fiab (federazione italiana ambiente e bicicletta) Torino bike pride, durante il presidio fa il punto della situazione: “Purtroppo i dati che ci arrivano dall’Istat sulle vittime della strada sono terribili. Nel 2023 sono morte più di 3mila persone in strada, di cui 212 erano persone in bicicletta. I dati del 2024 – continua – confermano, anzi peggiorano questa situazione. I dati preliminari dei primi sei mesi ci dicono che le vittime della strada sono aumentate del 4% a livello nazionale”. A Torino nel 2022 ci sono stati 322 sinistri che hanno coinvolto ciclisti, con 273 feriti e tre morti. Nel 2023 ci sono stati – sempre a Torino – 335 incidenti, 288 feriti e un morto. Solo nei primi tre mesi del 2025 in Italia sono morti 41 ciclisti.
“L’unica mosca bianca in questa situazione è Bologna, che negli ultimi anni ha spinto per una politica di città 30 e ha ottenuto un risultato fondamentale in termini di sicurezza stradale: le vittime nel 2024 sono state nulle per la prima volta dal 1991″. Velocità, il mancato rispetto delle precedenze e la distrazione alla guida sono le cause principali delle vittime della strada. Per questo è fondamentale spingere la politica ad adottare delle azioni di moderazione del traffico e di riduzione delle velocità, soprattutto in prossimità delle intersezioni”.