Rieccheggiano suoni e parlano immagini, in Arena del Bookstock Village, che proiettano il pubblico al momento dell’allunaggio. Il mezzo è una diretta podcast, che tratta una tra le conquiste, scientifiche e umane, più rilevanti. Cinquant’anni fa Apollo 11 sparava in orbita cinque uomini diretti verso il nostro satellite. Poi, i celebri passi, lenti ma decisi, dell’astronauta Neil Amostrong, che avanzano sul suolo lunare, iniziano ad essere trasmessi in tutto il Mondo.
“Storie libere. fm” è un progetto di narrazione e intrattenimento che si propone di ridare centralità alla parola. Una piattaforma di podcast audio affidati a narratori militanti. E tra queste realizzazioni audio, una in particolare si rivolge al mondo della scienza che vuole parlare alle giovani menti. E lo fa proponendo storie di anticonformisti, ribelli, visionari, ma soprattutto, di veri e propri “fottuti geni”: esempi straordinari di homo sapiens. “F***ing Genius” è un podcast irriverente che racconta le vicende dei talenti che hanno incontrato l’ambiente culturale giusto per poter modificare la traiettoria della nostra cultura, e della nostra civiltà, portandoci verso nuove scoperte scientifiche. Massimo Temporelli, al timone di questo progetto culturale rivolto ai giovani, descrive così la collaborazione con la Compagnia di San Paolo: “parliamo e promuoviamo gli stessi temi, cioè la multidisciplinarietà e la creatività delle e nelle menti young”. Ma neppure la stessa creatività, da sola, può fare molto. “Per il progetto dell’allunaggio hanno collaborato più di 100mila professionisti”, ricorda Temporelli.
Quella narrata al Bookstock Village è, così, la storia di energie collettive che si sono mosse all’unisono per un’idea comune. E contesti culturali come la scuola, il cinema, la radio, il Salone del Libro sono necessari per forgiare quelle energie del singolo che, poi immerse in una comunicazione collettiva, danno vita alla scoperta di “nuovi mondi”. Ne è un esempio Linda Raimondo, torinese di 20 anni, che attualmente studia fisica. Tra i suoi idoli ci sono Astrosamanta, Valentina Tereskova, ma anche Margherita Hack, che contatta con una chiamata Skype quando era appena dodicenne: “tremavo come una foglia, mai avrei pensato che mi avrebbe risposto”. Sogna di diventare astronauta e, chissà, magari anche essere la prima donna a toccare il suolo di Marte. A 19 anni partecipa in Islanda al “Geospace Astronaut Training” ed ora è il nuovo volto Rai della divulgazione scientifica per i ragazzi.
Se decenni fa, nell’ambito del connubio fortissimo di scienza e fantascienza, era molto spesso la seconda ad anticipare e ispirare la prima – grazie anche a scritti e pensieri di “geni fottuti”, come Jules Verne (autore di “Giro del mondo in 80 giorni” ma anche di due romanzi spaziali quali “dalla Terra alla Luna” e “Intorno alla Luna”), ora il rapporto è cambiato. La scienza, oggi, s’ispira alla realtà. E Linda ce lo sta dimostrando.