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Al via Football Communities, il torneo di calcio per i rifugiati

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Sono stati sorteggiati questa mattina i gironi di Football Communities, la novità 2017 dell’undicesima edizione di Balon Mundial. Il mondiale di calcio non agonistico creato per chi arriva da lontano ma vive a Torino, quest’anno si arricchisce di uno spin-off per dare spazio ai centri di accoglienza della Città Metropolitana. 16 squadre e oltre 400 calciatori si affrontano nella prima partita domenica 30 aprile. Nei weekend successivi proseguono le eliminazioni e i migliori si sfidano nella finale del 28 maggio. Il premio in palio è la partecipazione al Balon Mundial vero e proprio.

Partite veloci di 30’ effettivi, senza possibilità di recupero per evitare ritardi e proteste. A parità di punteggio passa la squadra vincitrice in partita della coppa disciplina: quello che conta infatti è giocare bene e nel rispetto dell’altro. Un messaggio semplice a dirsi quanto difficile a realizzarsi: “Partendo dalla testa non otteniamo l’integrazione, perché lì si annidano anche i pregiudizi, le reticenze, le idee sbagliate. Abbiamo bisogno di esperienze condivise capaci di puntare al cuore e alla pancia delle persone coinvolte” afferma Carlotta Salerno, presidente della Circoscrizione 6, che ha messo a disposizione l’impianto sportivo Regaldi di via Monteverdi 4.

Lo sport si rivela l’occasione perfetta per creare incontri e rafforzare il senso di comunità: di storie a questo proposito ne potrebbe raccontare mille il presidente di Balon Mundial Tommaso Pozzato, che ha deciso di rispondere alla domanda di inserirsi nel torneo fatta negli anni passati dai centri di accoglienza. Per non snaturare la divisione in Paesi e riuscire a gestire il numero elevato di partecipanti si è deciso di creare due momenti separati. Senza che uno escluda l’altro: oltre alla squadra vincitrice di Football Communities, anche i singoli giocatori potranno chiedere di essere inseriti nelle rispettive squadre che si affronteranno a giugno.

Supportato dalla Uisp rappresenta “un’estensione significativa perché tiene conto dell’attualità” come ha dichiarato l’assessora alle politiche di integrazione della Regione Piemonte Monica Cerutti, la quale auspica un’accoglienza diffusa sul territorio piemontese dei poco più di 14mila richiedenti asili. A loro il torneo torinese vuole offrire un’occasione di inclusione. Che vinca il migliore, che giochino tutti.

CORINNA MORI

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