La capacità di adattarsi e di autogestire le sfide sociali, fisiche ed emotive del mondo. Una definizione di salute che pare scritta apposta per la pandemia e che ricalca i propositi lanciati da Rete Civica per il Benessere.
Lunedì 10 maggio è stato presentato a Torino il nuovo percorso cittadino a supporto della salute mentale. Un progetto finanziato dalla Compagnia di San Paolo per i prossimi due anni che propone obiettivi ambiziosi: offrire un percorso innovativo di supporto alla salute mentale per i giovani, le famiglie e l’intera comunità territoriale.
Bastano le tre parole chiave del progetto per comprenderne il raggio d’azione. Contrapporre in maniera costruttiva la parola benessere con il malessere, trasformare i giovani nei protagonisti assoluti del progetto e sperimentare nuove modalità di lavoro.
Interventi che coincideranno con la modalità di azione espressa nel concetto di flourishing: fiorire le risorse dei ragazzi mettendo in campo la forza delle famiglie e della collettività. I destinatari saranno cinquanta giovani tra 18 e 35 anni, presi in carico dai servizi di salute mentale in collaborazione con il Centro per i Disturbi della Condotta Alimentare.
Sostegno nato da emergenze confluite insieme, divenute sempre più pressanti nel corso del 2020. La pandemia ha acuito i problemi e i bisogni più immediati di chi vive queste difficoltà. Per gli utenti trovare spazi e luoghi dedicati al lavoro si è rivelata una sfida spesso insormontabile. Un problema ricaduto di conseguenza nelle difficoltà dell’inclusione sociale.
Criticità confermata da Giorgio Gallino, Direttore di Psichiatria per la Rete Ospedale Territorio. “Esiste già una letteratura sviluppata che indica come i bambini e gli adolescenti abbiano sviluppato la comparsa di disturbi dell’adattamento come ansia, depressione e rabbia. Preoccupa inoltre come i centri telefonici abbiano registrato un aumento delle telefonate e segnalazioni riguardo i rischi di suicidio, soprattutto tra i minori. Per quanto riguarda Torino, non abbiamo ancora dati chiari, ma ci aspettiamo una ondata successiva alla fine del lockdown. Ridurre al minimo le attività per molti mesi può generare difficolta poi alla ripresa.”
Timori confermati da Carlotta De Bacco, Dirigente Medico Psichiatria presso il Centro Esperto Regionale per i DCA. “Il lockdown e la Dad hanno esacerbato sintomi probabilmente già latenti. Da quello che possiamo vedere al Pronto Soccorso, si sono presentati già diversi casi manifestatisi nel corso dell’anno. La pandemia ha esacerbato condizioni critiche già pregresse.”
Un percorso sviluppato tuttavia nel momento più critico che Davide Ricca, presidente Circoscrizione 8 Città di Torino, guarda con piena fiducia. “Fiorire è il termine che mi sta più a cuore. Rimanda a un percorso di autonomia che non va solo alla salute medica, ma di vita. Inoltre l’attuale situazione pandemica ci ha permesso di sperimentare nuove parole e percorsi. Rete civica rimanda a progetti incredibili. Spero siano solo il primo passo per un futuro radioso”