Una richiesta a Stellantis, Cnhi, Iveco e Ferrari di riaprire, con urgenza, il confronto sul percorso contrattuale è stata presentata questa mattina dalla Fiom. Lo ha annunciato, in una nota, Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil. “In considerazione della prolungata interruzione degli incontri e la prosecuzione con le altre organizzazioni sindacali – ha detto Marinelli – , riteniamo necessaria la ripresa del confronto per una reale trattativa contrattuale che porti al raggiungimento di un accordo. La trattativa con la Fiom-Cgil è stata interrotta dalle direzioni aziendali dei gruppi Stellantis, CNHI, Iveco e Ferrari il 7 dicembre 2022, dopo che è stata esplicitata la volontà delle aziende di escludere dal tavolo una parte importante della rappresentanza dei lavoratori e di non volersi confrontare su un sistema di relazioni sindacali ormai superato”.
Per Marinelli, “è necessario raggiungere un’intesa in tempi brevi per l’aggiornamento dei minimi contrattuali in un contesto di forte perdita del potere d’acquisto dei salari delle lavoratrici e dei lavoratori. Situazione ancora più grave per i lavoratori di Stellantis dove c’è un largo uso di ammortizzatori sociali”. Per Fiom, i premi erogati sia in Stellantis, che in CNHI e Iveco, hanno di fatto solo tamponato l’aumento inflattivo del 2022.
Il sindacato dei metalmeccanici Cgil chiede “una ‘una tantum’ per la vacanza contrattuale, l’aumento del salario utile al recupero del potere di acquisto determinato dall’inflazione, la garanzia dei ratei ed integrazione fino al 90% della retribuzione in caso di ricorso agli ammortizzatori sociali, un piano occupazionale per la rigenerazione e la stabilizzazione dei lavoratori precari e un sistema di relazioni sindacali condiviso da tutti gli attori”.