Una fine annunciata, ma pur sempre una fine. Nelle prime ore di questa mattina, 19 novembre, la Digos di Torino ha completato le operazioni di sgombero della Cavallerizza Reale dagli ultimi occupanti. All’interno dell’edificio storico sono rimasti fino all’ultimo momento quattro rider di “Casa Riderz” e una decina di senzatetto.
Le tempistiche dello sgombero erano state fissate dal verbale d’intesa sottoscritto lunedì scorso 11 novembre in prefettura dalla sindaca Chiara Appendino e da alcuni rappresentanti dell’Assemblea 14:45, l’organizzazione che dal maggio 2014 ha aperto uno spazio culturale eterogeneo nei locali della Cavallerizza.
Dopo oltre cinque anni di presidio, cominciato per opporsi alla cartolarizzazione di alcune aree dell’immobile ma negli ultimi tempi finito un po’ fuori controllo, si chiude un’era nella autogestione di un peculiare polo di aggregazione che ha dato vita a eventi di respiro internazionale come il festival Here.
Ora la partita si sposta sul piano delle trattative con il Comune e all’interno dell’Assemblea 14:45. Nel pomeriggio di domenica 17 novembre il gruppo degli “Irreali” si è riunito e sulla costituzione del comitato di scopo previsto dal verbale d’intesa ha deliberato che l’assemblea stessa, già riconosciuta dal Comune come interlocutore nella mozione 69/2017, si costituirà come soggetto giuridico temporaneo con obiettivo il riconoscimento della “Dichiarazione di uso civico e collettivo urbano” redatta nel maggio 2018.
Un esito probabilmente inatteso per i firmatari che, non senza polemiche, hanno rappresentato l’assemblea in prefettura lunedì scorso. Tra questi c’è Guido Montanari, che però non si scompone: “Sul comitato di scopo non avevamo fissato paletti, alla fine del dibattito domenica le voci discordanti non erano molte. Le cose importanti ora sono la messa in sicurezza dell’edificio e aprire un processo per far sì che questo bene rimanga pubblico”.
Stando alle scadenze stabilite dal verbale d’intesa, entro giovedì dovrebbe quindi essere eletto il legale rappresentante ed elaborato l’atto costitutivo del comitato, aperto a tutti i cittadini che vogliano aderirvi.
Portare avanti il dialogo con l’amministrazione comunale è una necessità, ma i membri dell’Assemblea 14:45 più radicali attendono con diffidenza la presentazione del Progetto unitario di riqualificazione della Cavallerizza, che probabilmente resterà riservato fino all’approvazione del Regolamento dei beni comuni della Città di Torino. La discussione e il voto erano previsti nel Consiglio comunale di ieri, ma sono stati rimandati a lunedì 25 novembre, giorno per cui il Coordinamento Beni Comuni ha convocato un presidio davanti a Palazzo Civico. Su questa contrapposizione, Montanari cerca di mantenere una posizione dialogante, non condivisa però da tutti all’interno dell’Assemblea 14:45: “Vediamo nel concreto prima di non essere d’accordo. Anche io in linea di principio sono contrario all’idea di gestire la Cavallerizza con una fondazione, ma se fosse un istituto che esclude la possibilità di ingresso dei privati penso che non sia corretto avere un atteggiamento ideologico”.