Finalmente weekend. Torna il fine settimana di Futura News

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Nel weekend che lancia Torino al centro del tennis mondiale, non mancano le alternative per chi sceglierà di godersi la città lontano dal Pala Alpitour. Le Atp finals erano andate sold out in prevendita già a luglio, accontentando solo in minima parte la nutrita schiera di “racchettofili” torinesi. Urgono alternative, dunque, agli orfani di Berrettini e compagni che vogliono evitare di sprofondare sul divano in attesa del lunedì, così come a chi preferisce itinerari non sportivi.

Nei prossimi giorni le finals monopolizzeranno l’area dello Stadio Olimpico e dintorni, sebbene in forma ridotta rispetto alle aspettative. Non solo, anche piazza San carlo sarà dedicata all’evento con un doppio padiglione. Per questo motivo vi proponiamo dei percorsi alternativi che, pur restando in cttà, vi consentiranno di schivare la congestione delle grandi occasioni. Ecco dunque quattro luoghi attorno ai quali orbitare nel weekend, a partire già da questa sera:

Paratissima 2021: Arte e drink nel cortile dell’artiglieria

A pochi passi da Porta Palazzo, nelle frizzanti viuzze del Quadrilatero, questo luogo è una piazza, una sala di ascolto, un spazio di incontro che attende solo di essere riempito di contenuti e parole. A farlo ci pensa ormai da alcuni anni Paratissima, evento ibrido e multiforme che offre visibilità e occasioni di riflessione, allestendo grandi mostre internazionali e raccogliendo i prospetti più giovani e interessanti del panorama artistico.

Questa sera Paratissima è anche da bere: dalle 19 i luoghi delle esposizioni ospeiteranno quelli di club Silencio, progetto che cerca di svecchiare la reputazione dei musei e degli edifici storici d’Italia attraverso serate di arte musica e cibo, senza rinunciare alla loro promozione e la valorizzazione culturale. Nel galoppatoio di Paratissima il weekend partirà con musica e drink fino alle 24. Il costo dell’ingresso più il 1° drink e la visita agli spazi è di 15€, con ultimo accesso alle 23.30.

L’edizione di quest’anno va da fine ottobre al 12 dicembre, periodo nel quale sarà possibile l’area espositiva diventerà l’ARTiglieria Con/temporary Art Center. Due sono le esposizioni in corso dedicate all’arte emergente: Paratissima Exhibit and Fair e NICE & Fair – Contemporary Vision. La prima comprende una cinquantina di artisti, risultato di una grande selezione che mira alla qualità e a un rapporto dove le opere e il loro allestimento sono il frutto di una collaborazione curatoriale tra artisti e direzione artistica. La seconda è il format dedicato alle nuove proposte dell’arte contemporanea di oggi, sia da un punto di vista artistico che curatoriale. La stretta collaborazione tra i talenti emergenti in entrambi gli ambiti dà vita a sei progetti espositivi volti a indagare tematiche e argomenti di stringente attualità.


“The French Dispatch”di Wes Anderson, questa volta per davvero

Diciamo “finalmente” sì, e chi conosce la storia travagliata dell’attesissimo film del regista e sceneggiatore statunitense sa che lo intendiamo come un sospiro di sollievo e non come un giudizio. L’ultima fatica di Wes – e che fatica – sarebbe infatti dovuta uscire nelle sale americane a luglio del 2020. Lo scoppio della pandemia ne ha prima procrastinato la data di rilascio a ottobre, ma il persistere delle limitazioni anti-covid ha costretto la produzone a rinviare l’uscita del progetto a data da destinarsi. Dopo un limbo di mesi è uscito ieri anche nelle sale italiane ed è la più attesta novità per i cinefili nel weekend.

Pochi giorni fa, Anderson è passato da Milano per presentare il film. Ne ha parlato con dovizia di particolari, confermando alcuni dei temi di cui aveva già parlato in passato: “The French Dispatch è un omaggio al mondo del giornalismo, che continuo ad ammirare molto. L’ispirazione principale è il New Yorker, con le sue storie originali. Lo leggevo da ragazzo, e col tempo mi sono interessato alle persone che ci lavoravano e che ci lavorano, e mi è venuta la voglia di raccontare la realtà dietro la rivista”. Ha anche rivelato cose meno note, come la grande influenza esercitata degli artisti intramontabili che hanno fatto conoscere nel mondo il cinema italiano: “Sicuramente Morricone. Ho voluto un suo brano nella colonna sonora. Un’altra delle ispirazioni è stato L’oro di Napoli di Vittorio De Sica: quando l’ho visto, ho pensato che avrei voluto anch’io fare un film a episodi, che è una tradizione specificamente italiana. Quando scrivo un film penso sempre: come potremmo farlo a Cinecittà?”.

“The French Dispatch” è un film antologico, suddiviso in quattro racconti legati da un elemento in comune. Il filo conduttore è l’omonimo supplemento settimanale dell’Evening Sun di Liberty, Kansas, quotidiano immaginario pensato da Anderson. Nel film si scopre che il “Dispatch” è stato fondato nel 1925, che è redatto in Francia a Ennui-sur-Blasé, ed è diretto da un signore del Midwest di nome Arthur Howitzer Jr. (Bill Murray). Alla morte improvvisa di Howitzer, la redazione pubblica un ultimo numero prima di chiudere i battenti, rispettando l’ultima volontà del defunto. Le storie, che si avvalgono di un cast sopraffino perfino per un regista come Anderson, raccontano proprio gli tre ultimi articoli “elegiaci” del Dispatch.


La passione sportiva negli scatti di Martin Parr

Il tennis diventa arte al Camera – Centro Italiano per la Fotografia – di Torino, dove è possibile visitare “We ❤ Sports”, la mostra fotografica del mitico Martin Parr che resterà aperta fino a febbraio. Ma chi è costui? Basti ricordare che Henri Cartier-Bresson lo defini “Di un altro pianeta” per il suo eclettismo prima che Parr entrasse – non senza polemiche – nella Magnum Photos, l’eden della fotografia. Le 150 immagini visibili a Torino rileggono la carriera del grande autore inglese attraverso il filtro della competizione sportiva, celebrando proprio il tennis attraverso gli scatti catturati durante i più grandi meeting internazionali: “Sono entusiasta di mostrare le fotografie sul tennis, e allo stesso tempo di presentare una nuova selezione di immagini di sports realizzate nel corso della mia lunga carriera”, ha detto Parr.

La mostra al Camera coincide con la pubblicazione di Match Point. Tennis by Martin Parr, per Phaidon Press, che raccoglie 85 fotografie fra le più recenti, con una selezione di scatti inediti. Sono frutto del lavoro che dal 2014 Parr ha svolto negli ambienti del Grande Slam documentando la vita dentro e fuori dal campo. Nella sala Prologue della mostra si scopre il Parr in bianco e nero degli esordi, con diciotto immagini che provengono dall’Irlanda degli anni Ottanta. Si passa poi ai cavalli sulle spiagge, un altro tema ricorrente nella poetica dell’autore, per poi arrivare ai giocatori di cricket del Darjeeling. Poi ancora corse di cavalli, questa volta al diletto della buona borghesia inglese, obiettivo costante della caustica ironia del londinese di Epsom e di nuovo la spiaggia, questa volta con al centro i soggetti da bagnasciuga. uzione al libro, pubblicato in collaborazione con Lavazza, è di Sabina Jaskot-Gill, curatrice di fotografia alla National Portrait Gallery di Londra.

Negli anni Parr ha tracciato con spietata onestà i confini del proprio genere, tanto con le fotografie quanto con le parole. E’ lui ad aver criticato il gusto fotografico dominante per i limiti del proprio canone estetico, giudicato da Parr troppo legato a immaginari preconfezionati e ipocriti: “Il mondo è pieno di fotografie di cose come i circhi, gli ospedali psichiatrici e il carnevale, che la gente fotografa perché questi soggetti permettono di realizzare buone immagini. Non è che la gente si interessi ai circhi o agli ospedali psichiatrici più che ad altro; è solo che questi sono classici soggetti fotografici”.


200 anni di Dostoevskij: al cinema i capolavori letterari dell’autore russo

Un ricco menù di appuntamenti sarà poi offerto dall’associazione culturale Russkij Mir APS in occasione del bicentenario della nascita dello scrittore russo Fëdor Dostoevskij. Ieri si è svolto il convegno portante della ricorrenza iniziata a teatro il primo novembre, con la collaborazione del Museo Nazionale delCinema di Torino e il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell’Università di Torino. Il vasto programma volto a divulgare la conoscenza dell’autore sarà arricchito questo sabato dalla rassegna cinematografica in corso al cinema Massimo. Qui avranno luogo le proiezioni degli adattamenti cinematografici di due dei suoi più famosi capolavori: “I Demoni” di A. Waida alle ore 16 e “I Fratelli Karamazov” di P. Zenkala, in programma per le 18.30.