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Festival internazionale giornalismo Perugia: il programma della seconda giornata

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Dalla sicurezza di chi accompagna i giornalisti nelle zone di guerra a quella informatica, dalla lotta alla disinformazione allo sport e alla musica. E poi ancora il rapporto tra l’etica e i media, gli algoritmi dei social network, i movimenti di protesta e il quarantennale del caso Moro tra i temi principali della seconda giornata del Festival internazionale di giornalismo di Perugia. Ecco il programma di giovedì 12 aprile, con gli eventi più interessanti da seguire per chi è nel capoluogo umbro, ma anche da casa, in streaming sul sito dell’Ijf.

MATTINA

Alle 9:30 due appuntamenti all’Hotel Brufani, uno nella Sala Raffaello e uno nella Sala Priori che parlano di media digitali. Il primo, intitolato “Gli imperativi morali che media e piattaforme dovrebbero seguire”, si soffermerà con Jeff Jarvis, direttore del Tow-Knight Center for Entrepreneurial Journalism alla City University di New York, e Janine Gibson, direttrice di BuzzFeed UK, sulle possibili soluzioni ad alcune problematiche come garantire la libertà di espressione senza che sfoci in conversazione incivile. Mentre il secondo, “Attacchi, droga, terrorismo, spie: miti, realtà e conflitti del giornalismo cyber”, proverà a dare un “dizionario” adeguato per affrontare in modo competente i fatti di cronaca che coinvolgono il mondo della tecnologia. Saranno presenti diversi giornalisti digitali come Carola Frediani de La Stampa e il nostro collega Raffaele Angius.
Alle 10:45 in Sala San Francesco durente l’incontro “Fixer e giornalisti: un rapporto in continua evoluzione” si discuterà della responsabilità dei giornalisti, inviati di testate e freelance tra cui Bobby Ghosh, per la sicurezza e la formazione dei loro accompagnatori, fondamentali per raccontare storie dalle zone di guerra. Contemporaneamente l’appello “Alla ricerca di una soluzione globale alla disinformazione: redazioni di tutto il mondo unitevi!” a Palazzo Sorbello sulla necessità di condivisione delle informazioni, innovazione, collaborazione tra giornalisti, coordinamento delle iniziative e responsabilità di ciò che si narra nell’ottica più ampia dell’ecosistema della notizia.

POMERIGGIO

Si ricomincia da Palazzo Sorbello alle 14 con un panel sull’influenza degli algoritmi, soprattutto su Google e sui social network, nella visualizzazione delle notizie da parte degli utenti. “Le nostre vite definite dagli algoritmi e cosa questo significherà per i media” si concentrerà su due aspetti in particolare: in che modo le testate assicurano che gli algoritmi impiegati o creati non abbiano effetti collaterali non voluti, e quali nuove competenze sono necessarie alle redazioni per avere un dibattito informato sulle decisioni: tra i relatori ci sarà anche Mathew Ingram, capo del digitale della Columbia Journalism Review. Allo stesso orario nella Sala del Dottorato saranno protagoniste le grandi agenzie internazionali che spiegheranno attraverso i loro direttori (tra cui Riccardo Luna di Agi) come si stanno organizzando per avere un ruolo sempre più importante nel nuovo ecosistema dell’informazione e quale potrà essere “Il futuro delle news” nei prossimi 10 anni. E dopo lo scandalo di Cambridge Analytica, assume grande importanza l’incontro “Cosa dovrebbe fare Facebook per il giornalismo?” alle 15:15 nella Sala dei Notari: si discuterà della responsabilità del social network nella società rispetto al giornalismo, con un approccio costruttivo su ciò che esso e altre piattaforme dovrebbero fare per aggregare e sostenere civili, informate e produttive conversazioni pubbliche.
Segnaliamo poi alle 16:30 altri due appuntamenti in contemporanea su due fenomeni che si sono sviluppati nel corso degli ultimi decenni e che oggi sono esplosi. “Dai movimenti di protesta internazionali al Movimento 5 Stelle” a Palazzo Graziani per parlare di quello che è avvenuto in Europa e in Italia e il successo che questi hanno avuto sulla scena politica, con Stefano Feltri, vicedirettore de Il Fatto Quotidiano. A Palazzo Cesaroni, invece, “Gioco d’azzardo patologico: una partita persa?“, un tema che coinvolge personalità della politica, dello sport e della sanità.

SERA

Alle 19:30 “Tutti in piedi sul divano!” al Teatro della Sapienza con Guido Meda, telecronista e vicedirettore di Sky Sport, che spiegherà com’è cambiato il racconto nel mondo dei motori, dal linguaggio alle immagini, per poter arrivare in modo incisivo e coinvolgente ai tifosi e agli appassionati.
Chiuderanno la giornata due incontri che ricordano due uomini-simbolo del Novecento per l’Italia e il mondo intero: Aldo Moro e Bob Dylan. Alle 21:15 Marco Damilano, direttore de L’Espresso, presenterà il suo libro “Un atomo di verità” in Sala dei Notari e spiegherà perché il periodo tra il 16 marzo e il 9 maggio 1978 ha segnato l’inizio della lunga fine della Prima Repubblica. Alle 21 al Teatro della Sapienza, invece, David Riondino e Pietro Brunello ricostruiranno la carriera del cantautore americano, vincitore nel 2016 del Premio Nobel per la Letteratura, partendo dai primi anni per poi arrivare agli ultimi album, passando per capolavori come “Blowing in the wind”, “Hurricane” e “Shelter from the storm”.

ARMANDO TORRO