Il 2021 è appena iniziato, ma il computo dei femminicidi è già preoccupante. I fatti delle ultime settimane sembrano confermare come la pandemia abbia prodotto un’escalation in termini di violenza domestica (e di genere): le ultime due vittime in ordine di tempo sono state Deborah Saltori, stroncata da un colpo d’accetta al collo che non le ha dato scampo, e Rossella Placati, trovata morta col cranio fracassato.
Ma la lista è ancora lunga: Sharon Barni, Victoria Osagie, Roberta Siragusa, Teodora Casasanta, Sonia Di Maggio, Piera Napoli, Luljeta Heshta, Lidia Peschechera, Clara Ceccarelli, sono i nomi delle altre donne uccise in questi primi 53 giorni dell’anno: 11 in totale.
I numeri del 2021 si pongono in un’angosciosa linea di continuità con le statistiche degli anni passati: secondo l’Istat, le donne vittime di omicidio volontario nell’anno 2019 in Italia sono state 111, lo 0,36 per 100.000 unità. Nel 2018 erano state 133. Ma il vero e proprio annus horriblis per quanto concerne i femminicidi è quello che ci siamo appena lasciati alle spalle, il peggiore in termini di percentuali dal 2000: se è vero che nel complesso il numero delle donne vittime di omicidio nei primi dieci mesi del 2020 è più basso rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, bisogna anche considerare che, a far calare questo numero, sono le vittime femminili della criminalità comune (nel periodo gennaio-ottobre 2020 sono state 3, contro le 14 dello scorso anno). Sappiamo infatti che mediamente negli ultimi anni il trend degli omicidi totali è sempre stato in calo, ed in particolare nell’ultimo anno si è passati dai 334 del 2018-2019 ai 278 del 2019-2020. I femminicidi però non diminuiscono ma, anzi, rimangono costanti, crescendo quindi in percentuale rispetto al totale. Il 2020 è stato l’anno in cui l’incidenza della componente femminile nel totale degli omicidi è stata del 40,6%, cioè la più alta di sempre.
Dei 91 femminicidi totali registrati durante lo scorso anno, 81 sono stati commessi all’interno del contesto familiare, cioè l’89% del totale. Tra marzo e giugno 2020 sono state 21 le donne che hanno trovato il proprio assassino in famiglia.
Lo scorso 26 febbraio, sul tavolo di tutti i questori d’Italia è arrivata una circolare del direttore centrale anticrimine della polizia, il prefetto Francesco Messina, che segna una spinta importante per provare a prevenire la violenza contro le donne.
Il documento specifica che i poliziotti delle Volanti e dei commissariati dovranno «valutare preliminarmente» cosa sta succedendo all’interno della casa per accertare situazioni di «possibile pericolo che la stessa vittima potrebbe sottovalutare»