Fct Holding, la finanziaria della Città di Torino, celebra i suoi primi vent’anni. Un patrimonio che, tra partecipazioni societarie e immobili, raggiunge un valore di 459,6 milioni di euro. Creata nello studio nel 2003, il suo capitale sociale è passato da 1.197.000 euro a 250 milioni di euro. E che garantirà, tra 2023 e 2026, 71 milioni di euro alla Città di Torino, sempre assetata di risorse.
A distanza di vent’anni, il sindaco di Torino Lo Russo parla di un più che bilancio positivo: “Ci fa guardare ai prossimi anni puntando a un salto di qualità – spiega durante la presentazione dei risultati -. Torino può e deve unire capitale pubblico e privato. È nostro compito essere stimolatori di ricchezza e questa città può immaginare un cambio di paradigma, Fct Holding ha dato un profilo di managerialità ai servizi pubblici cittadini. Ha cambiato la mentalità del settore, su temi delicati come quello dei rifiuti. L’immondizia va raccolta e i bus devono girare. Questo è il punto. Se poi si può andare oltre, si fa bingo: dopo 20 anni di attività, Fct Holding nel futuro può attrarre nuovi investimenti sul territorio, magari a cominciare dal mondo delle fondazioni bancarie”.
Poco meno del 90% dei dividendi arriva dalla partecipazione del 13,10% in Iren. Le altre società sono Amiat, che controlla un 10% mentre la restante parte è sotto Smat. “In questi anni, nonostante la nostra attività d’impresa sia definita di natura rischiosa e caratterizzata da incertezza, sono stati con regolarità versati alla città i dividendi delle partecipate. Tutto ciò è avvenuto malgrado la crisi finanziaria del 2007-2008, i cui effetti in Europa e sull’euro si sono fatti sentire fino al 2012 e a cui hanno fatto seguito prima la pandemia, poi il conflitto in Ucraina e la conseguente crisi energetica” ha spiegato l’amministratore di Fct Holding, Luca Cassiani. Un impegno a sostegno della comunità torinese, che nel piano d’impresa 2022-2026 prevede 71 milioni di euro di erogazioni, a fronte di 104,5 milioni di dividendi attesi dalle partecipate. Mentre per il 2026 si punta ad azzerare gli oneri finanziari.
La componente immobiliare del capitale è valutata 15 milioni, con l’immobile in via Meucci 4 che genera affitti per 975 mila euro l’anno. Quello e dal Vitaly Park invece genera di canoni di locazione per 204 mila euro all’anno. L’insieme delle voci, comunque, determinerà tra 2023 e 2026 un flusso di cassa superiore ai 100 milioni. “Dalla sua nascita, vent’anni fa, man mano che con più passaggi legislativi si perfezionava il processo di riforma dei servizi pubblici locali, Fct Holding ha saputo adattarsi al quadro normativo ed è cresciuta, contribuendo a supportare le nostre società partecipate, sia per quel che riguarda gli indirizzi forniti dalla Città che per quanto attiene la loro crescita imprenditoriale – conclude il sindaco Lo Russo -. L’auspicio per il futuro è che possa continuare il suo lavoro, magari anche con un ragionamento di sistema con gli altri attori del territorio, ed essere protagonista dello sviluppo della Città”.