Annullato il foglio di via per quattro attivisti di Extinction Rebellion, provvedimento deciso dal Tar del Piemonte in quanto forma di “protesta pacifica” e non “una minaccia per l’ordine e la sicurezza”. Insieme ad altre cinque persone, gli attivisti avevano esposto striscioni di protesta contro “l’industria della guerra” in occasione dell’Aerospace and Defense Meeting il 28 novembre 2023, per poi essere portati in Questura e rilasciati con diverse denunce. Nel gennaio 2024 la Procura di Torino ha archiviato le indagini, disponendo però il foglio di via per quattro attivisti, senza residenza e legami di studio o lavorativi con la città, oggi annullato.
L’Aarospace and Defence meeting del 2023 era un’occasione speciale. Veniva simbolicamente abbattuto il primo edificio per far posto al progetto “Città dell’Aerospazio”, che fino al 2028 vedrà la città impegnata nella costruzione di nuovi laboratori di ricerca, poli di formazione e aree per le startup a tema aerospaziale, in modo da rendere Torino un’avanguardia nella filiera italiana ed europea. In seguito i convenuti si erano spostati all’Oval di Lingotto, dove gli attivisti avevano esposto i loro striscioni vestiti con tute spaziali. I militanti di Extinction Rebellion intendevano denunciare “la guerra sulla Terra e gli affari sulla Luna”, e chiedevano di “spezzare le ali al militarismo”.
Lunedì 3 febbraio il Tar di Torino ha bocciato la scelta della procura stabilendo che le quattro persone che avevano ricevuto il foglio di via “non possono essere definite pericolose”, in quanto prive di precedenti o di condotte criminose reiterate, oltre al fatto che i reati stessi sono stati archiviati. “Giustizia è stata fatta”, il commento di Extinction Rebellion, che tuttavia lamenta le spese “per un processo che non sarebbe mai dovuto iniziare”, sostenute tanto dall’organizzazione quanto dallo Stato.