La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Il Teatro Grande Valdocco fa marcia indietro sull’evento de La Poderosa

condividi

Il 9 dicembre 2025 il Teatro Grande Valdocco di Torino avrebbe dovuto ospitare “Democrazia in tempo di guerra”, un evento promosso dall’associazione La Poderosa per discutere del tema con esponenti del mondo accademico, scientifico, giornalistico e non solo. Tuttavia, questa mattina, in occasione di un sopralluogo tecnico, l’economo del Teatro Valdocco ha comunicato agli esponenti dell’ente la cancellazione della serata. Motivando la decisione con la natura “politica” de La Poderosa, che ha parlato invece di “censura”.

L’associazione voleva organizzare un’evento in cui si discutesse di come “un clima di guerra condizioni la costruzione dell’immaginario pubblico”. Per farlo, serviva uno spazio ampio che, allo stesso tempo, non fosse assoggettato a vincoli particolari. Così era stato scelto il Teatro Grande Valdocco, dotato di una sala da circa 800 posti, il terzo per capienza a Torino. Dopo aver mandato la documentazione richiesta, il 30 novembre La Poderosa ha firmato un contratto con il Teatro che, tra le altre cose, prevedeva un versamento di quattromila euro per l’affitto della sala. Sono state quindi aperte le prenotazioni, per le quali è stato necessario pagare una società che se ne occupasse, e allertata tutta la “squadra” che avrebbe preso parte all’evento. Per citarne alcuni, la scaletta prevedeva gli interventi di Alessandro Barbero, Luciano Canfora, Donatella Di Cesare, Tomaso Montanari, Elena Basile e altre personalità di spicco del mondo culturale e giornalistico italiano. 

Nonostante il rappresentante legale dell’associazione abbia spiegato che La Poderosa “non fa politica”, in quanto luogo di “aggregazione, di condivisione, di solidarietà” dove trovano posto “attività di carattere sociale, culturale, ricreativo”, l’interlocutore non ha cambiato idea.

Giuseppe Puonzo, ufficio stampa del Teatro, ha dichiarato che la ragione dello stop risiede nella natura “educativa” della congregazione salesiana, che concepisce solo ambienti culturali “super partes”. Perciò, “tutto quello che va nella direzione di una polarizzazione politica, indipendentemente dal lato di questa”, non è accettabile. La decisione del Teatro avrebbe infatti seguito la lettura del programma, “definito” dopo la firma del contratto.

Tramite un comunicato ufficiale, i salesiani di Piemonte e Valle D’Aosta hanno poi fatto sapere che “la decisione non esprime alcuna valutazione sui temi” dell’iniziativa, ma riguarda “l’utilizzo degli spazi in relazione alla loro missione educativa e comunitaria”. Dal canto loro, i membri de La Poderosa hanno espresso “stupore, sconcerto e preoccupazione per un passo che mostra una democrazia farlocca, illiberale”. Ora, ha comunicato l’associazione, se non verrà trovato uno spazio teatrale adeguato, l’evento del 9 dicembre verrà sostituito da un’azione di protesta.

Articoli Correlati