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Europride 2026: Torino candidata come capitale Lgbtq+

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Dopo il successo Eurovision appena concluso, i progetti per la città sono sempre più ambiziosi. L’assessore alle Pari Opportunità Jacopo Rosatelli, durante la conferenza stampa di questa mattina a palazzo di Città, ha confermato i rumor riguardo la candidatura di Torino per ospitare l’Europride del 2026.

Il capoluogo piemontese è considerato una città accogliente per le persone Lgbtq+ (cosa non scontata anche rispetto ad altri Paesi europei con Polonia e Ungheria), e si calcola che tra gli avventori giunti in città per seguire l’Eurovision Song Contest circa un terzo fosse appartenente alla comunità arcobaleno. La ricerca è stata stila dall’associazione Quore, diretta da Alessandro Battaglia. Il 17 maggio, inoltre, si celebra la Giornata internazionale contro l’omobitransfobia e per l’occasione è stata presentata una nuova campagna per prevenire gli episodi di odio verso le persone gay, lesbiche e transgender dal titolo “Blocca l’odio, condividi il rispetto”. La testimonial d’eccezione del progetto è l’ex deputata e scrittrice Vladimir Luxuria, già direttrice artistica dell’ultimo Lovers Film Festival, kermesse cinematografica torinese dedicata al cinema queer.

Negli ultimi giorni si è cominciato molto a parlare della possibilità di ospitare a Torino l’edizione dell’Europride 2026, occasione che, oltre all’indubbio valore sociale e politico, sarebbe anche una grande occasione a livello economico. Alla domanda se questa idea fosse o meno plausibile, l’assessore Rosatelli ha risposto con un ammiccante: “C’è la possibilità”, senza però voler aggiungere ulteriori particolari.

Vladimir Luxuria parla di Europride e Torino.

Anche l’attivista transgender più famosa d’Italia ha salutato con grande ottimismo la candidatura di Torino: “Io ero a Roma insieme a Lady Gaga nel 2011 per l’ultimo Europride svolto in Italia – afferma Luxuria –. È stato un momento bellissimo e vorrei che quella gioia arrivasse anche qui a Torino. È una città che ha tutte le carte in regola per ospitare questa manifestazione”.

Sognare in grande è possibile: per questo il 6 ottobre di quest’anno la città ospiterà la conferenza annuale di Epoa, l’European Pride Organizers Association, e questa sarà la prima occasione per presentarsi al mondo arcobaleno internazionale, pur partendo con un ottimo biglietto da visita con l’Eurovision che ha dedicato un’intera giornata dell’edizione Village al parco del Valentino agli artisti queer. In proposito, il coordinatore del Torino Pride Marco Giusta ha dichiarato qualche giorno fa al Corriere: “Ne approfitteremo per tessere i rapporti con le altre delegazioni internazionali per candidarci ad accogliere la manifestazione continentale dei diritti Lgbt”.

Tra gli altri questa mattina è intervenuta anche la presidente del consiglio comunale Maria Grazia Grippo: “Questo 17 maggio è speciale perché il mondo ci guarda dopo l’Eurovision, che ha tra i suoi valori la diversità e l’inclusività. Noi possiamo vantare kmodelli sociali all’avanguardia come il Tohousing, che accoglie persone Lgbtq che subiscono discriminazione o violenza e hanno bisogno di una ambiente domestico sicuro. È un servizio che esiste dal 2001 e ci ha permesso di guadagnare una reputazione tale da ospitare la segreteria nazionale della rete Ready”.

Grippo non ha mancato però di sottolineare come oggi, nella Giornata contro l’omobistransfobia, esista un’assenza di legislazione in Italia che le amministrazioni locali possono colmare solo in parte: “Ci troviamo a parlare di lotta ai comportamenti d’odio ma ancora quest’anno non abbiamo una legge che prevenga i comportamenti ombitransfobici. Noi possiamo solo provare ad attenuare un vuoto normativo. Ora si discuterà nuovamente il Ddl Zan, ma attualmente c’è una grave mancanza di legislazione sul tema dei crimini di odio contro persone Lgbtq”.

Torino si conferma una città che crede nell’inclusione e nella diversità. Infatti qusta sera la mole Antonelliana si illumenerà con i colori arcobaleno della bandiera Lgbtq+.

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