La data della prossima udienza del processo Eternit bis, sviluppo di una maxi inchiesta sulla Eternit avviata nel 2004, è stata fissata questa mattina: si terrà il 17 febbraio. Ben 392 le vittime, tutte per mesotelioma pleurico sarcomatoide, accertate dal pm Gianfranco Colace. Ma il numero è destinato a crescere se si considera che ogni anno, solo nel casalese, vengono formulate 50 nuove diagnosi di tumori causati dalla fibra d’amianto.
Per il patron dell’Eternit, Stephan Schmidheiny, già condannato nel 2023 a dodici anni di carcere, la Procura generale ha chiesto, in appello, l’ergastolo. Il magnate svizzero non era stato riconosciuto colpevole di omicidio volontario con dolo eventuale per la morte di 392 persone: il reato era stato infatti derubricato a omicidio colposo di 147 persone. Lunedì prossimo saranno ascoltati dalla corte di assise di appello di Torino i consulenti tecnici di accusa e difesa. La perizia dei consulenti – “il vero snodo del processo” secondo Guido Carlo Alleva, uno degli avvocati difensori – servirà a determinare se esista un nesso causale tra l’esposizione all’amianto e le morti di Casale Monferrato.