Dopo mesi di assemblee cittadine, manifestazioni di quartiere con un episodio di scontri con la polizia e discussioni con l’amministrazione comunale, il Comune fa sapere di aver trovato un compromesso con la società Esselunga, stabilendo l’accesso per i mezzi di carico e scarico merci al supermercato che verrà realizzato da via Borsellino, anziché da corso Ferrucci. Questo per non danneggiare la serie di attività di Comala – che ospita aule studio ed eventi musicali, teatrali, culturali e di intrattenimento – e, così, “continuare a svolgere il proprio ruolo di aggregatore e animazione sociale”.
Contestualmente all’insediamento dell’amministrazione guidata da Stefano Lorusso, il 25 ottobre 2021, Comala inizia la battaglia con un ampio coinvolgimento di cittadini e studenti dei quartieri Cit Turin, Cenisia e Borgo San Paolo, rigettando non solo l’ipotesi del passaggio merci da corso Ferrucci, ma mettendo in discussione anche la costruzione del supermercato. La giunta precedente a guida Chiara Appendino aveva dato il via libera alla costruzione di Esselunga nel giardino Caserma Lamarmora, che si estende tra la stazione degli autobus di corso Vittorio Emanuele II e l’area ex Westinghouse, dove dovrebbe sorgere un centro congressi, predisponendo anche il piano esecutivo convenzionato.
Massimo è un ricercatore del politecnico di Torino ed è membro del comitato Essenon, formato da studentə e cittadinə che si oppongono alla privatizzazione dell’area ex Westinghouse. Intervistato da Futura.News, risponde senza mezzi termini all’annuncio della Giunta: “La strada alternativa è un passo avanti, ma noi vogliamo la cessazione del progetto – dice. – Senz’altro è positivo che si sia salvato un rettangolo di terra e che lo spazio di aggregazione creato da Comala sia salvo, ma il progetto rimane, sia nel percorso che nel risultato. Le persone che vivono nel quartiere si stanno interrogando sui bisogni di questa comunità: ecco, ciò che si va a costruire qui è l’opposto di ciò di cui abbiamo bisogno. Non servono né un’Esselunga nel parco, né un centro congressi nell’area ex Westinghouse”.
Sono diversi i problemi che solleva il comitato. Anzitutto, la sottrazione di spazi al verde e alla socialità: “In un quartiere dove ci sono pochi parchi e centri di aggregazione e molti supermercati, realizzare un progetto del genere non ha alcuna utilità”, prosegue Massimo. Ma poi c’è anche la questione del mancato coinvolgimento dei residenti: “Noi contestiamo che sia avvenuto un percorso di ripensamento dell’area ex Westinghouse che non ha affatto coinvolto la cittadinanza, ma solo gli operatori privati”. Finora, poi, secondo Essenon, non c’è stata molta attenzione all’area, per renderla accogliente. Dice Massimo che “questi terreni sono stati lasciati all’incuria per anni. Sono stati gestiti male, con un parco lasciato incolto e la zona circostante abbandonata a se stessa. Si paventa che non esiste alcuna soluzione se non l’arrivo di un privato con grosse somme di denaro da investire. Eppure con Comala si è riusciti con poco a dare significato a questi spazi, che sono ormai un punto di riferimento per gli studenti e i residenti nel quartiere”.
La battaglia del comitato Essenon, dunque, non è finita. “Continueremo a interrogarci sulle reali esigenze di questo quartiere e far sì che le persone vivano sempre di più questi spazi che adesso vengono deturpati da un progetto senza significato. Vogliamo continuare a dare valore all’area”.
Il sindaco Lorusso, intervistato da Futura.news, aveva dichiarato che la questione della riqualificazione dell’area ex Westinghouse si trascina almeno da un decennio, e che c’è un gruppo di lavoro che se ne sta occupando. L’alternativa, frutto di un dialogo tra gli assessorati all’Urbanistica, alle Politiche giovanili, alla Cura della città, la circoscrizione 3 e la società della grande distribuzione, ha visto la partecipazione anche del comitato composto dai rappresentanti di Comala e delle altre associazioni. Che, a quanto pare, sono di diverso avviso rispetto all’amministrazione comunale.