Dopo la grande incertezza durata tutta la mattina, è stato raggiunto l’accordo per congelare i licenziamenti dei 497 dipendenti Embraco fino al termine del 2018. In un primo momento i sindacati, riuniti al Sermig di Torino per l’assemblea unitaria dei mealmeccanici torinesi, avevano rifiutato la proposta della multinazionale.
In pratica il verbale approvato sposta di 10 mesi la scadenza dei licenziamenti, che avrebbero dovuto diventare effettivi a partire dal 25 marzo prossimo, consentendo al Ministero e a Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti, di trovare nuove imprese disposte a rilevare lo stabilimento di Riva di Chieri. “Ci avevano proposto di congelare i licenziamenti sino al 30 novembre 2018, così non ci saremmo stati”, ha spiegato il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo.
Il piano è stato presentato ai sindacati questa mattina, venerdì 2 marzo, al Ministero dello Sviluppo Economico. Nel primo verbale di accordo l’azienda brasiliana del gruppo Whirlpool, specializzata nella produzione di compressori per frigoriferi, aveva garantito lo stipendio ai dipendenti sino a fine novembre. Dietro l’insistenza dei sindacati, il verbale è stato poi cambiato e si è arrivati alla copertura anche per l’ultimo mese del 2018.
In precedenza era stata la segretaria generale della Fiom, Francesca Re David, ad annunciare l’accordo. “Non siamo disposti ad accettare i licenziamenti nè ora nè mai, ma così il Ministero dello Sviluppo Economico può proseguire il lavoro per trovare nuovi investitori”, aveva puntualizzato Re David.
L’annuncio di @RedavidF al @SermigTorino: “I licenziamenti dei 497 lavoratori #Embraco sono stati congelati per tutto il 2018″ @fiomnet pic.twitter.com/1FDMPZsiaX
— Futura News (@FuturaTorino) 2 marzo 2018
Decisivo il lavoro del Mise, che attraverso il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), ha messo a disposizione un fondo da oltre 1 miliardo di euro da spendere per le reindustrializzazioni. Nel frattempo la vicenda Embraco è diventata anche un caso europeo. Soltanto due giorni fa una delegazione di lavoratori e sindacati è volata a Bruxelles per incontrare il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che ha assicurato di fare tutto il possibile per convincere i vertici di Whirlpool a fare la propria parte. “Embraco sospende i licenziamenti. Un accordo importante per centinaia di lavoratori”, ha scritto su Twitter il premier Paolo Gentiloni.
#Embraco sospende i licenziamenti. Un accordo importante per centinaia di lavoratori. Ottimo lavoro di @CarloCalenda #Mise
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) 2 marzo 2018
L’assemblea generale dei metalmeccanici torinesi era partita con un applauso di solidarietà per i lavoratori Embraco. Un incontro per fare il punto sulla situazione delle aziende metalmeccaniche a Torino in vista dello sciopero generale del 13 marzo: l’Embraco è il simbolo, ma la delocalizzazione interessa altre imprese sotto la Mole, a partire da Fca.
“Vinceremo questa battaglia, non ci sarà nessun licenziamento – ha assicurato il segretario generale Uilm Rocco Palombella – Lunedì, dopo le elezioni, si spegneranno i riflettori, ma noi continueremo a far sentire la nostra voce e a sostenere i lavoratori metalmeccanici”. “Oggi in Slovacchia ci sono 2400 lavoratori Embraco, quanti eravamo noi in passato a Torino – ha detto Silvano Zaffalon, Rsu – Noi operai non ci fermeremo, continueremo a lottare. E lo faremo anche per chi lavora nella fabbrica alla mensa e al servizio di pulizia”.