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Educazione civica, si parte con otto scuole a Torino e provincia

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“Vogliamo ridurre la distanza tra giovani e istituzioni: l’obiettivo è creare un rapporto di fiducia”. È questo il presupposto da cui sono partiti i firmatari del Protocollo di intesa “Nuovi cantieri di educazione civica”, che punta a dare una spinta all’educazione civica nelle scuole secondarie di secondo grado. Le classi parteciperanno a visite guidate presso la Prefettura e il Comune: “I ragazzi e le ragazze entreranno in contatto diretto con i luoghi istituzionali, che sono casa loro”, spiega il prefetto di Torino Donato Cafagna. Gli studenti e le studentesse vedranno rafforzati i momenti di dibattito con le istituzioni e con le forze dell’ordine e il sistema di sicurezza provinciale, che saranno ospiti nelle scuole: in queste ore di scambio, se i dirigenti scolastici riterranno che il proprio istituto presenti una problematica specifica potranno chiedere che venga approfondito il tema.

I primi gruppi arriveranno a 800 studenti e studentesse, a partire da metà febbraio: il liceo classico Massimo D’Azeglio di Torino sarà il primo a visitare la Prefettura, il 14 febbraio, mentre al Comune si partirà il 20 febbraio con l’istituto Pascal di Giaveno. Sarà poi la volta dei licei Galileo Ferraris, Cattaneo e Regina Margherita di Torino, Porporato di Pinerolo e degli istituti Curie Vittorini di Grugliasco e Avogadro di Torino, che chiuderanno l’anno il 7 maggio. L’intento con la nuova stagione scolastica è partire con anticipo per allargare l’iniziativa al più alto numero di scuole: “I tempi scolastici non ci permettono di ampliare l’azione oltre i primi di maggio, ma non ci fermeremo qui e vogliamo coinvolgere anche la provincia”, ha detto la dirigente territoriale del Miur, Tecla Riverso.

“L’obiettivo è rimettere in circolo la voglia di partecipare alla formazione delle politiche delle nostre città: per costruire dal basso bisogna partire dalla consapevolezza”, ha spiegato Maria Grazia Grippo, presidente del Consiglio comunale. I visitatori di Palazzo di Città lo scorso anno sono stati 6.940, per la metà studenti. “Porterò questa iniziativa a livello nazionale all’interno dell’Anci, che sta spingendo per la condivisione di buone pratiche: è un modello da proporre anche ad altre realtà”, ha commentato Grippo.

“Spesso i giovani sono visti come soggetti destinatari di interventi repressivi. Noi crediamo che sia invece importante instaurare un dialogo con loro perché spesso le condotte derivano da una mancata conoscenza delle regole”, ha sottolineato Cafagna. “L’unico vero strumento di prevenzione è investire sull’educazione dei giovani, che un domani saranno adulti consapevoli”, ha spiegato il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Vincenzo Bennardo. È d’accordo il questore di Torino Vincenzo Ciarambino: “Il prossimo step è aprire un cantiere nei confronti dei genitori: anche a loro dobbiamo comunicare qualcosa”, ha scherzato. La polizia di Stato parteciperà con i tre rami, stradale, ferroviaria e postale. A essere coinvolta è anche l’informazione, dato che si vuole creare un linguaggio adatto a cogliere l’interesse dei giovani. “La buona informazione parte dalle scuole ed è un tassello importante nella nostra società democratica: questo è solo l’inizio”, ha detto Stefano Tallia, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte presente alla firma del Protocollo l’8 febbraio.

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