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Ecomafie, Fontana (Legambiente): “Governo e Regione non fanno abbastanza”

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Il Piemonte occupa sempre più una posizione di rilievo nell’ambito dei reati legati all’ambiente (in aumento del 10% rispetto al 2022), di cui la provincia di Torino detiene il triste primato regionale, dimostrando di essere una regione fertile per le cosiddette “ecomafie”. Lo rivela il Rapporto Ecomafie 2024, presentato a Roma a dicembre 2024: sono 35mila i reati ambientali compiuti nel 2023 in Italia, mentre in Piemonte se ne sono verificati 1300.

Il 30 gennaio 2025 la Corte Europea di Strasburgo ha condannato l’Italia per la cattiva gestione del fenomeno detto “Terra dei fuochi”, tendenza sviluppata soprattutto in Campania legata allo smaltimento illecito di rifiuti, spesso effettuato dandogli fuoco (da cui il nome). Nemmeno il Piemonte però è esente da questo fenomeno, che è anzi il più preoccupante e diffuso nella regione legato alle ecomafie. Se il Piemonte occupa la dodicesima posizione per reati ambientali annui, sale all’ottava in quanto a reati legati al ciclo di rifiuti e alla quinta in quanto a roghi appiccati per il loro smaltimento: 123 dal 2013 al 30 aprile 2024. Secondo il report è un fenomeno più diffuso al nord che nel resto d’Italia.

Preoccupante è anche il dato riguardante il ciclo illegale del cemento, al cui centro c’è l’abusivismo edilizio. Il Piemonte si trova al decimo posto con oltre 500 reati verificati nel 2023, in aumento del 13% rispetto all’anno precedente. Quanto agli incendi boschivi sono 168 i reati, per i quali spicca Torino con 59 e la diciannovesima posizione dei Comuni a livello nazionale. 165 sono i reati compiuti contro la fauna; in particolare è stato scoperto un traffico criminale di cani tra Liguria e Piemonte, svelato per la segnalazione di un’anomala vendita di esemplari di razza segugio nei pressi dei caselli autostradali. Infine, quanto al campo dell’agroalimentare, in tutta Italia crescono i reati in tutti i settori. In generale il problema è in gran parte riconducibile a fenomeni di corruzione diffusa. In Piemonte sono state effettuate 4 inchieste solo nel 2023, che sono risultate nell’arresto di 9 persone.

Nella mattina del 12 febbraio 2025 si è svolta a Torino presso la sede del Gruppo Abele la presentazione del Rapporto Ecomafie 2024, organizzato da Legambiente Piemonte e Libera. “La lotta alle mafie non è affare da delegare a magistratura e forze dell’ordine – spiega Domenico Rossi, commissario di ambiente e legalità del Consiglio regionale del Piemonte – o, per lo meno, non solo. Loro fanno probabilmente il lavoro più importante da un punto di vista repressivo, anche di prevenzione in tanti casi, ma se non mettiamo insieme le operazioni sociali, culturali ed economiche, noi questo fenomeno ci troveremo sempre a rincorrerlo.
Ora nessuno si permette più di negare il problema, ma c’è ancora la tendenza a dire ‘va be’ tanto c’è qualcuno che se ne occupa e quindi noi facciamo altro’. Su questo, secondo me, c’è ancora bisogno di lavorare. Mentre magistratura e forze dell’ordine fanno il loro lavoro, noi  (la politica, la scuola, le associazioni, ciascuno) dobbiamo fare il nostro”.

Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio ambiente e legalità di Legambiente: “Governo e Regione non stanno facendo abbastanza per contrastare le ecomafie. I dati dei reati sono in crescita, perché ci sono maggiori controlli e una maggiore azione repressiva, ma mancano ancora norme fondamentali, mentre del disegno di legge contro l’agromafia si è persa traccia. Oggi abbiamo fatto una proposta molto esplicita alla Regione Piemonte: bisogna mettere più risorse nell’attività di controllo, rafforzare il ruolo delle guardie ecologiche volontarie e soprattutto assumere un ruolo di coordinamento tra tutte le forze in campo nella lotta all’ecomafia. Il Piemonte non è messo bene”.
I crimini ecologici comportano rischi enormi. Intanto c’è il degrado di un bene fondamentale che è l’ambiente, poi rischi per la salute dei cittadini e danni clamorosi all’economia”.

Sul sito di Legmabiente si possono trovare nel dettaglio i dati presentati al Gruppo Abele, con ulteriori approfondimenti.

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