In Piemonte i comuni “rifiuti free” – quelli che superano il 65% di raccolta differenziata e producono meno di 75 kg/abitante di secco residuo – scendono da 150 del 2023 a 135 nel 2024. La provincia più virtuosa resta Alessandria, con 72 comuni in classifica (8 in meno rispetto al 2023), seguita da Novara con 29 comuni. A dirlo è il Dossier Comuni ricicloni di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta. Tra le città più grandi, Bra è l’unica a rientrare nella classifica. Un dato che conferma come, nonostante il Piemonte registri una raccolta differenziata del 68,8% (+0,9% rispetto al 2023), ci sia ancora tanta strada da fare per raggiungere il 70% previsto dal Piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani e di bonifica delle aree inquinate (Prubai) del 2022.
Al Circolo del Design di Torino, durante la IX edizione di EcoForum – I mercati dell’economia circolare promossa da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, si è discusso di numeri, strategie e casi virtuosi sul riciclo e l’economia circolare. “Nove anni di confronti, idee e sinergie tra istituzioni, imprese e società civile – ha spiegato Alice De Marco, presidente di Legambiente Piemonte – ci hanno insegnato che i cittadini devono avere un ruolo da protagonisti. Oggi siamo qui per guardare in faccia la realtà e smettere con le mezze misure. La transizione ecologica ed energetica è una necessità vitale”.
La tariffazione puntuale: un sistema per un riciclo migliore
La tariffazione puntuale (Tarip) – ovvero un sistema tariffario che calcola il costo dei rifiuti non solo in base alla superficie dell’immobile (quota fissa) ma anche sulla quantità effettiva di rifiuto indifferenziato prodotto (quota variabile) – emerge come leva centrale: nelle aree dove è applicata, la raccolta differenziata supera stabilmente l’80%, premiando i comportamenti virtuosi. In Piemonte però l’adozione resta limitata: solo il 5% della popolazione è coperta dal tributo presuntivo e l’8% dalla Tarip. L’azienda Econet di Alessandria è l’unico gestore pluricomunale a tariffa unica, dimostrando come un sistema integrato possa superare la frammentazione dei comuni e valorizzare i comportamenti sostenibili.
Esperienze concrete confermano l’efficacia della strategia. Una è quella del Consorzio Chierese per i Servizi, per esempio, che applica la tariffa puntuale a 122 mila abitanti in 19 comuni, con raccolta differenziata salita dall’iniziale 20% al 95% odierno. Il secco residuo è sceso sotto i 90 kg per abitante annuo, mentre la produzione totale di rifiuti resta stabile. Anche il Consiglio di Bacino Priula, in Veneto, ha percorso un cammino simile, introducendo la tariffa puntuale pluricomunale già nel 1999, e oggi raggiunge tassi medi di raccolta tra l’86 e il 94%. Innovazione e digitalizzazione sono al centro anche di Dna Ambiente, che monitora in tempo reale i contenitori e il conferimento dei cittadini, permettendo interventi rapidi e app dedicate per segnalazioni.
L’ipotesi biometano
Un terzo dei rifiuti prodotti è organico: qui entra in gioco il biometano, strumento strategico per la decarbonizzazione e l’economia circolare. Piero Decandia, direttore di Legambiente Veneto, ha presentato la campagna nazionale “Fattore Biometano”, nata per promuovere una digestione anaerobica efficiente e contrastare disinformazione e fake news. Il biometano, sottolineano gli esperti, non è il protagonista della circolarità: lo è la transizione ecologica, che impone di recuperare al meglio le risorse disponibili. “Ogni tonnellata di organico in discarica è un’occasione persa per energia pulita”, ricorda Decandia, evidenziando come le realtà virtuose riducano anche l’impatto sui combustibili fossili. Oltre agli impianti, fondamentali sono i consorzi e le amministrazioni lungimiranti. La valorizzazione delle esperienze locali è un punto fermo dell’EcoForum: “Il tempo del cambiamento è adesso – ha concluso Sergio Capelli, direttore di Legambiente Piemonte -. Gli impianti, i consorzi e le amministrazioni lungimiranti vanno sostenuti, le buone pratiche diffuse e premiate, perché fare gestione delle proprie risorse a km zero è un valore aggiunto per il territorio”.
La premiazione dei virtuosi
A conclusione della mattinata si è svolta la premiazione di comuni e consorzi virtuosi. Terzo e secondo posto per Malvicino e Visone, entrambi in provincia di Alessandria. Primo posto per Pietra Marazzi, con il 92,4% di raccolta differenziata e 23,5 kg di secco indifferenziato per abitante annuo. Menzioni speciali per Swap Party Torino e l’associazione L’anello forte.