Quasi 380 ragazze, di età compresa tra i 14 e i 19 anni, curiose di imparare a destreggiarsi tra dati e indirizzi Ip per diventare esperte di cybersecurity. È il numero oltre le aspettative che ha risposto alla chiamata di CyberTrials, il nuovo programma di formazione rivolto alle ragazze iscritte a un istituto superiore di secondo grado del Laboratorio nazionale di Cybersecurity del Cini (Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica).
Obiettivo prinicipale di CyberTrials è quello di offrire un rimedio al problema dello sbilanciamento di genere che coinvolge le persone che scelgono di studiare e diventare professionisti in ambito infomatico, con particolare attenzione alla cybersecurity. Un chiaro sintomo di arretratezza sociale, che coinvolge l’ambito che forse più di ogni altro dovrebbe proiettare una comunità nel futuro. Le centinaia di ragazze che hanno inoltrato richiesta di partecipazione, dimostrano quanto oggi la cybersecurity e, più in generale, le materie tecnologiche, attraggano in maniera inidiscriminata una fetta importante di coloro che si interessano alle materie Stem (Science, Technology, Engineering, Mathematics).
Materie Stem: ancora poco equilibrio in Italia e in Europa
Secondo l’ultimo lavoro pubblicato dallo European Institute for Gender Studies nel 2018, studiare e specializzarsi nelle materie Stem resta una scelta poco popolare tra le donne dei Paesi dell’Unione Europea. Secondo la ricerca, infatti, solo il 33% dei laureati Stem sono donne, e questa quota diventa ancora più bassa – il 13% – se si considerano l’insieme di percorsi, scolastici e post-scolastici, che contribuiscono alla formazione professionale delle studentesse. Sebbene i dati del 2018 mostravano come l’Italia registrasse una proporzione di genere equilibrata tra i laureati Stem all’università, i dati del nostro Paese sono ben lontani dal raggiungere l’equilibrio per quanto riguarda l’istruzione professionale.
Una fotografia ancora peggiore si ha se si considera l’accesso che le donne hanno a materie scientifiche. In riferimento all’anno accademico 2018/2019, AlmaLaurea ha rilevato una disparità sostanziale per quanto riguarda la partecipazione femminile ai corsi di laurea scientifici e di ingegneria. Nonostante il 58,7% degli iscritti complessivi all’università sia donna, infatti, solo il 18% delle ragazze sceglie corsi Stem. Inoltre, sebbene la media dei voti di laurea sia più alta per le donne rispetto agli uomini (103,7 contro il 101,9 degli uomini), esse non ottengono gli stessi risultati nel mondo del lavoro.
Il corso: Intelligence, ingegneria sociale, ma anche gaming
E’ in questo contesto generale che i corsi di CyberTrials provano a posizionarsi. Il corso avanzato, incentrato sui principi basilari del mondo digitiale e del mondo cyber, partirà domani, giovedì 31 marzo, e si snoderà tra i mesi di aprile e maggio. Le lezioni spazieranno dall’analisi dei sistemi di Intelligence e raccolta dati di interesse pubblico da fonti aperte alla verifica delle fonti, dall’ingegneria sociale ai diritti online e tanto altro. Le lezioni vedranno la partecipazione di numerosi esperti del settore. Ci si immeregerà anche nel mondo del gaming con un gioco di ruolo pensato apposta per le partecipanti al corso e progettato specificatamente per CyberTrials dai ricercatori del Game Science Research Center, il primo centro di ricerca interuniversitario che si occupa di game science.