La Cittadella dello Sport per ridare un sogno al quartiere Falchera

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Un sogno da regalare a un quartiere e all’intera città. La “Cittadella dello Sport” che sorgerà in via degli Ulivi 11, Falchera, animerà non solo il quartiere della Circoscrizone 6 ma la comunità torinese. Questo almeno è l’obiettivo di Nida – Nazionale Italiana dell’Amicizia, la onlus che si occuperà della realizzazione del progetto presentato questa mattina, mercoledì 23 maggio, a Palazzo Civico. Un’area da 38 mila metri quadrati, con campi di calcio (quattro a 5, due a 8 e uno a 11), due di tennis, quattro di bocce e una palestra polivalente per basket e pallavolo. Il primo step di lavori interesserà la palazzina già esistente, che subirà una manutenzione e accoglierà la sede dell’associazione Nida e un ristorante. Previsto entro ottobre anche il ripristino dei campi di calcetto e tennis, da tempo inutilizzati. L’impianto sarà completato entro sette anni con un costo stimato di 2 milioni e 200 mila euro.

“Sembrava un’idea folle e invece siamo pronti a iniziare – ha esordito il fondatore della Nida Onlus, Walter Galliano – Non vediamo l’ora di rimettere in sesto un’area bellissima, immersa nel verde. Per farlo ci vorrà del tempo e avremo bisogno dell’aiuto di tutti: l’intero quartiere sarà protagonista. Vorrei ringraziare tutti, dalla sindaca Chiara Appendino alla presidente della Circoscrizione 6, Carlotta Salerno. E soprattutto ci tengo a ricordare Bea e Stefania, che ci hanno dato la vera forza di credere in questo sogno e a cui vorremmo dedicare l’impianto“. Bea è la “bambina di pietra”, afflitta sin dalla nascita da una gravissima malattia che aveva trasformato il suo corpo in un’armatura: è morta lo scorso febbraio in seguito a una crisi respiratoria. Stefania, la mamma di Bea, era invece morta ad agosto a soli 35 anni dopo una lunga lotta contro un tumore.

Visibilmente emozionata anche Chiara Appendino. In partenza per San Pietroburgo per il Forum economico internazionale, la sindaca ha voluto partecipare alla conferenza stampa di presentazione della “Cittadella dello Sport”. “Falchera è un quartiere difficile ma allo stesso tempo orgoglioso di ciò che rappresenta – ha puntualizzato la prima cittadina – La Cittadella è molto più di una riqualificazione fisica: è anche e soprattutto una riqualificazione sociale. Vorremmo che il progetto fosse contagioso, che coinvolgesse il maggior numero di persone”.

Lo sport sarà il vero motore della Cittadella, ma al suo interno verranno organizzati diversi eventi a scopo sociale. Inoltre, una parte dell’incasso derivante dall’affitto dei campi e dal ristorante sarà utilizzato per progetti solidali a sostegno di bambini e ragazzi malati o che vivono in condizioni disagiate.

FEDERICO PARODI