La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Che fine hanno fatto gli ebook? Più titoli ma meno lettori

condividi

La rivincita della carta. Al Salone Internazionale del Libro non si è parlato d’altro, mentre gli ebook, qualche anno fa al centro degli incontri, si defilano. Anche se la piattaforma di prestito digitale Mlol Plus offriva quest’anno a ogni visitatore un ebook da scegliere fra gli oltre 100mila in commercio, il vero vincitore sembra essere il libro tradizionale.

Non si è parlato di libro elettronico nei cinque giorni di conferenze, ed è stata un’eccezione l’incontro tenuto da Marco Ferrario, fondatore di Bookrepublic, la più grande libreria online italiana interamente dedicata agli ebook. Per Ferrario “l’ebook come esperienza di lettura aggiuntiva rispetto al libro è stato un successo, perché ha dato una possibilità in più a lettori ed editori”, Per lui è importante considerare ebook e libro cartaceo formati diversi di uno stesso prodotto, e non due oggetti da vedersi in competizione.anche se ammette: “Tutti ci aspettavamo certamente una diffusione della lettura su formato digitale superiore di quella che ha avuto”.

Fra il 2015 e il primo semestre del 2016, sono 5 milioni di persone, l’8,2% dei lettori italiani, ad aver acquistato un ebook. Numeri che diminuiscono rispetto al 2014. A confermarlo anche il calo di 500mila download tra il 2013 e il 2015. Minima, in base al rapporto dell’Associazione Italiana Editori, la percentuale di chi legge solo in formato digitale: solo il 2%, contro il 61% dei lettori esclusivi di carta. I titoli pubblicati in formato elettronico sono sempre di più e il mercato, anche se i lettori diminuiscono, è in crescita: con un totale di 51 milioni di euro ha aumentato di un quarto il fatturato rispetto al 2013.

Gli ebook costano in media un terzo del libro tradizionale, secondo Il Sole 24 Ore, un prezzo che in assenza del materiale cartaceo appare ancora elevato. Un motivo, secondo Marco Ferrario, è nei costi comuni alla versione digitale e cartacea per quanto riguarda la parte redazionale, e una percentuale più alta dei diritti d’autore: dal 7,5 al 16%, solo in caso di bestsellers e autori affermati, nel mondo cartaceo, si sale fino al 25% nel caso degli ebook. Sottolinea quest’ultimo aspetto anche Marco Calvo, creatore della biblioteca online LiberLiber: “Se gli editori non rimodulano questi diritti d’autore non possono abbassare i prezzi. Ma sono quasi vent’anni che esistono gli ebook, quindi una tiratina d’orecchie agli editori andrebbe fatta, il tempo è passato ma non è cambiato molto”.

Dal sito LiberLiber gli ebook sono scaricabili gratuitamente. Il sito, però, sopravvive grazie a finanziamenti privati e, soprattutto, “alla quantità di volontari che lavora” racconta Calvo. Infine, il 5×1000: “Questo ci sostiene con 10/12mila euro all’anno che ci permettono di sopravvivere”, conclude. I libri vengono scansionati, letti da un software OCR che li trasforma in formato .odt, e poi riletti per correggere eventuali errori della macchina. Sul sito, però, possono essere scaricati solo i testi per i quali è scaduto il copyright, a 70 anni dalla morte dell’autore. Quest’anno ad esempio sarà la volta delle opere del poeta spagnolo Antonio Machado: capolavori della letteratura, ma fuori dal mercato attuale. Non c’è dunque competizione con i grandi editori.

Questi non modificano contratti e prezzi, e secondo Ferrario anche il Kindle e gli altri ereader non hanno subito una grande innovazione. Per ammortizzare il costo di un supporto su cui leggere il libro elettronico, sostiene l’AIE, occorre leggere almeno otto libri in un anno. In Italia però si legge poco, in qualsiasi formato: solo 6,9 milioni di italiani supera i sette volumi letti ogni dodici mesi e gli ebook non hanno creato nuovi lettori. Il loro pubblico di riferimento, infatti, sono i già appassionati che hanno trovato nella tecnologia una facilitazione di prezzo e ingombro.

In lieve calo anche la percentuale dei milliennals che leggono su supporto digitale: se gli adolescenti si confermano i maggiori fruitori del libro elettronico, si dedicano però meno alla lettura in generale. Leggere su dispositivi come iPad e smartphone non aiuta perché notifiche dei social, video e musica distraggono. Per conquistare il lettore, sostiene il creatore di Bookrepublic, occorre pensare a nuove forme di narrativa, come le storie articolate dei giochi online, e non tralasciare comunità come Wattpad, dove gli scrittori hanno la possibilità di autopubblicarsi e ricevere correzioni dal pubblico mentre l’opera è ancora in corso. “La quantità si moltiplica e la qualità diminuisce” rileva, “ma in comunità come questa ci sono quasi due milioni di persone che leggono e scrivono, persone che non vengono intercettate dall’editoria tradizionale” e i cui numeri non rientrano nelle statistiche ufficiali. “Dietro un lettore si nascondono sempre due scrittori” conclude Ferrario, e il self-publishing permette loro di realizzare opere eludendo il vaglio dell’editoria tradizionale. I libri, che siano di carta o elettronici, devono lottare per catturare l’attenzione e ancora di più per farsi leggere e non scrivere.

CAMILLA CUPELLI
CORINNA MORI

Articoli Correlati