Solo l’anno scorso in Amazzonia sono stati rimossi alberi per una superficie totale di 10,5 milioni di metri quadrati, pari a circa 3000 campi da calcio. A leggere il dato, nella prospettiva dell’Earth day 2023 che verrà celebrato anche a Torino il prossimo sabato 23 aprile, sono numeri che impressionano e confermano tutti i timori per un’apocalisse ambientale e climatica che cambierà per sempre la faccia del Pianeta e le condizioni di vita sulla Terra. Anche perché persino nei Paesi europei il nodo del consumo di suolo è lungi dall’essere risolto, come conferma, parlando del nostro Paese, Egidio Dansero, professore di geografia e economia politica dell’Università di Torino: “In Italia per combattere la deforestazione puntiamo al consumo di suolo zero per tutelare l’ambiente ma siamo ancora lontani”.
“L’obiettivo corretto – prosegue Dansero – sarebbe di non costruire su zone deforestate ma di agire su zone commerciali industriali dismesse. In Italia abbiamo tantissime zone abbandonate e potremmo sfruttare di più questo terreno senza sottrarlo all’agricoltura e alle foreste e salvare l’ecosistema”. La situazione del consumo del suolo è diversa a seconda dei territori: “In Italia vediamo il problema della rinaturalizzazione delle città e ci sono più investimenti rispetto alle aree montane, dove la non gestione del territorio porta a problemi di carattere idrogeologico”.
Certo, i problemi a impatto più ampio arrivano da aree come la grande foresta sudamericana, dice Dansero: “In aree come l’Amazzonia invece vediamo un vero e proprio sfruttamento del territorio, ricco di risorse del sottosuolo e trasformato in un serbatoio di beni preziosi. Questo chiaramente è un problema grave perché spinge via i coloni e le popolazioni che li si erano insediate e al contempo riduce la quantità di verde necessaria a contenere la diffusione di CO2 nell’atmosfera. Un altro problema grave è il progressivo avvicinamento della fauna selvatica all’uomo derivante dalla riduzione degli spazi ad essa riservata. Questa è una minaccia da non trascurare ed è legata in primis alla deforestazione”.