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Domenica di disordini ad Aurora: testimonianze e reazioni

Quattro arresti, tre denunce per resistenza e violenza e una quarantina di persone identificate. Sette gli agenti di polizia contusi. È questo il bilancio dei disordini di ieri, domenica 19 aprile, nel quartiere Aurora. Nel primo pomeriggio un gruppo di un’ottantina di anarchici della casa occupata in corso Giulio Cesare 45 è sceso in strada per cercare di sottrarre all’arresto due rapinatori che avevano rubato una collanina a un’anziana.


La zona non è nuova a rivolte da parte degli anarchici, e l‘episodio non sorprende i residenti, come Fabio che si è avvicinato all’assembramento pensando si trattasse di un incidente: “Corso Giulio è pieno di gente come sempre, come se fosse un giorno normale in un periodo qualsiasi dell’anno. Era scontato che qualcosa sarebbe successo, anzi pensavo sarebbe andata anche peggio”. Dalle finestre e dai balconi in molti hanno applaudito ai manifestanti, che nella loro protesta hanno fatto leva sulla difficoltà di non riuscire ad arrivare a fine mese. Tra i messaggi lanciati a squarciagola dai marciapiedi anche un nuovo appuntamento per sabato prossimo: un corteo per il 25 aprile. “Non so se alla fine si farà”, commenta Fabio. “Io capisco che dopo più di un mese chiusi in casa sia difficile, è normale. Ma fare un corteo in questo momento non mi sembra il modo giusto per sfogarsi, crea confusione e polemiche”. Attualmente non ci sono conferme dell’intenzione di una nuova manifestazione, ma in rete alcuni account vicini all’area anarchica torinese annunciano che gli episodi di corso Giulio “sono solo l’inizio”.

Nella serata di ieri è arrivata una nota di commento a quanto accaduto da parte della sindaca Chiara Appendino: “Esprimo la più ferma condanna mia e della Città di Torino rispetto ai fatti di violenza che sono avvenuti nel primo pomeriggio di oggi in corso Giulio Cesare. Un’aggressione agli agenti della Polizia di Stato durante un’operazione di sicurezza, a seguito di una tentata rapina nei confronti di un’anziana. Trasformatasi poi in un assembramento in strada, che ha bloccato il trasporto pubblico e con persone che, come si vede dai video circolati, incitavano i cittadini a scendere in strada e a violare i protocolli per il contrasto al coronavirus. Inviti che, grazie a un diffuso senso di responsabilità, sono caduti nel vuoto”. Appendino ha aggiunto: “Spero che i responsabili possano rispondere dei loro gesti. Agli agenti feriti, alla vittima della rapina da cui è iniziato tutto e a ogni singolo cittadino che sta facendo tutto il possibile per la Città e per il Paese, esprimo la vicinanza mia e di tutta la Città di Torino”. Come riportato dal quotidiano torinese La Stampa, il prefetto Claudio Palomba ha convocato per oggi una riunione del Comitato Ordine e Sicurezza. Dal tavolo di confronto è stato disposto un’intensificazione dei controlli sul territorio torinese per evitare assembramenti.

Ai sette poliziotti feriti è arrivata una dichiarazione di vicinanza da parte di Valter Mazzetti, Segretario Generale del sindacato Fsp Polizia di Stato: “Esprimiamo massima solidarietà ai colleghi coinvolti nell’aggressione avvenuta a Torino, quelli feriti soprattutto, ma anche tutti gli altri. È veramente indegno di un paese civile il cinismo e la pervicace volontà di danneggiare gli altri e di far male ai poliziotti che animano i ben noti gruppi antagonisti, che non si sono fatti remore ad attentare alla salute oltre che alla sicurezza pubblica. Da tempo abbiamo evidenziato l’allarme che questa situazione di emergenza legata al Covid 19 ha innescato, perché ci aspettavamo e ancora ci aspettiamo diversificate incursioni di tutti i tipi di delinquenti e criminali, in vari modi e in tutti i settori della società e dell’economia”. Mazzetti ha inoltre lanciato un appello: “Questa delirante domenica a Torino è la prova provata che gli appartenenti alle forze dell’ordine sono chiamate a un lavoro quadruplo, perché ogni occasione è buona per scatenare il caos, specialmente da parte di certi soggetti votati all’eversione, all’intolleranza verso lo Stato e le istituzioni, all’odio puro verso la Polizia. Ci aspettiamo rigore e severità assoluta, e un’intransigenza quadruplicata esattamente come gli sforzi e i sacrifici richiesti agli operatori in divisa che rischiano la salute e la vita”. Anche il segretario Domenico Pianese del sindacato Coisp condanna quanto accaduto: “I fatti di ierinon configurano solo i reati di oltraggio e di resistenza a pubblico ufficiale ma anche la violazione dell’obbligo di distanziamento sociale con il conseguente rischio di generare una ulteriore diffusione del Covid 19”.

ROBERTA LANCELLOTTI

ADRIANA RICCOMAGNO