Distillerie Berta: un’asta Libera tuttə

Per gioco del caso può capitare che due mondi distanti tra loro si incontrino. Se ci si fermasse esclusivamente alla descrizione sociale di Distillerie Berta e di associazione Libera, sarebbe difficile immaginare un incontro. Dove non arriva la ragione, intervengono i sentimenti e le emozioni, in particolare quelli di Giulia Berta che, insieme alla sorella Annacarla, rappresenta la nuova generazione della distilleria a conduzione familiare e che ha fortemente voluto mettere in piedi questa idea con Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti, che, dal 1995, lotta nella società contro mafie e corruzione. Venerdì 5 maggio si terrà a Borgo Roccanivo l’asta Libera tuttǝ – organizzata anche insieme alla casa d’aste Sotheby’s – di alcune opere nate dalla collaborazione tra le Distillerie e l’artista Adriano Attus. Tutti i proventi saranno devoluti in favore del progetto Amunì di Libera.

Il rapporto tra l’artista e l’azienda è nato nel 2021 e si è sviluppato nel corso del tempo. Successivamente è nata l’idea di realizzare qualcosa insieme o per Libera. Abbiamo pensato di far diventare queste otto opere qualcosa in più, qualcosa di più grande e che potesse fare del bene in maniera diversa. Arricchire ulteriormente di significato il rapporto tra la famiglia Berta e Adriano”, sottolinea Giulia Berta. Nonostante l’attenzione verso il territorio portata avanti con la fondazione SoloPerGian, l’iniziativa è la prima di questo genere per una realtà prettamente imprenditoriale come le Distillerie Berta che, tuttavia, non escludono che possa essere un punto di partenza per nuovi progetti simili. Per ora l’attenzione è concentrata sull’evento dei prossimi giorni.

Giulia Berta approfondisce perché la scelta sia ricaduta sulla realtà di don Ciotti: “Libera è un’associazione importantissima in Italia, protagonista negli anni di iniziative importanti nella lotta alla mafia e al crimine organizzato. Parlando con loro, e scoprendo il progetto Amunì, ce ne siamo innamorati, a livello di famiglia e a livello di sentimenti. Ci ha colpiti in maniera particolare, così abbiamo voluto fortemente che Libera fosse la beneficiaria dell’asta.”

Il progetto Amunì, che in dialetto siciliano sta per “andiamo”, è nato in Sicilia nel 2011 e si è poi diffuso in sei regioni italiane. Ogni anno coinvolge più di 300 giovani sottoposti a un procedimento disciplinare dal Tribunale dei minori: all’interno di un percorso di riparazione i ragazzi possono spendere il periodo di “messa alla prova”, un periodo di crescita a processo sospeso che può portare all’estinzione del reato. Con Amunì scoprono i valori di giustizia sociale e antimafia, attraverso l’apprendimento esperienziale. In Piemonte la maggior parte dei giovani coinvolti vengono da Torino o dall’hinterland. Non potranno partecipare all’evento di venerdì in quanto minorenni, ma saranno comunque informati del progetto.

Anche per l’associazione si tratta di un’iniziativa importante, anche se diversa dall’azione portata avanti quotidianamente da Libera. Secondo la referente per il fundraising, Giulia Stagnitto, “Libera si può aprire a tutte quelle realtà anche aziendali e del mondo artistico che non si occupano per forza dei nostri temi ma che hanno la sensibilità di interessarsene e di lasciare un segno in questo senso. Distillerie si è dimostrata un’azienda sensibile e attenta alle tematiche dell’antimafia, dell’anticorruzione. È importante affacciarci anche su realtà diverse, che magari non conoscono bene il lavoro di Libera, per arrivare a più persone possibili. Il discorso della responsabilità sociale d’impresa è ormai superato, ci si rende conto che non c’è altra scelta: i temi sociali e della legalità non possono essere solo cose relegate alle associazioni e ai volontari. Con distillerie Berta credo e spero che non ci fermeremo a quest’evento”.