Il giornalismo è morto. Siamo forse la generazione più sfortunata che si sia mai apprestata a svolgere questa professione. I giornali di carta non si vendono più, le notizia circolano liquide in rete e ciò che era uno dei ruoli più affascinanti del mondo – il corrispondente – è oramai superato. Detto ciò, la domanda sorge spontanea: perché, nonostante il tragico scenario, ci ostiniamo a voler diventare giornalisti? Difficile dare una risposta. Ognuno di noi ne avrebbe una diversa. Sta di fatto che, ciò che ci accomuna, è la sconsiderata idea di essere utili al prossimo raccontando il mondo che ci circonda. Per farlo, abbiamo bisogno di nuovi strumenti e competenze diverse rispetto ai nostri predecessori. Ci stiamo formando. Stiamo crescendo. Pronti a metterci al servizio di chiunque abbia voglia di raccontare una storia. Da parte vostra, invece, non resta che fare una cosa: darci una possibilità.