Il giornalismo del futuro lo immagino soprattutto digitale (anche se una nicchia di carta, di certo, rimarrà). Un giornalismo fatto di contenuti intuitivi, interattivi, crossmediali: (s)nodi di una rete di contenuti connessi tra loro. Prodotti pronti al consumo, ad alta digeribilità. Ma non per questo di scarsa qualità. Anzi, è proprio nel mezzo della grande abbuffata dell’infotainement ad alto tasso di marketing che emergerà il bravo giornalista di domani: chi dall’overflow informativo saprà farci alzare la testa e portarci al cuore delle cose. Come riuscirci? Questo è il problema. Certamente sarà cruciale rimanere al passo con l’avanzata della frontiera tecnologica. Che sarà rapida e cambierà il paesaggio della comunicazione in modo radicale. Realismo, senza perdere di vista quello che, comunque, ci spinge a fare questo mestiere: il dovere – e il piacere – di raccontare il presente.
ELENA ZUNINO
(Scuola Walter Tobagi)