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“Desideranti” è il tema della 17° edizione di Torino Spiritualità

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Mai, nella storia recente, gli esseri umani sono stati pervasi da un così grande senso di privazione come avvenuto nell’ultimo anno di pandemia. Privazione e reclusione fisica, ma anche e soprattutto mancanza di relazioni, di affetti, di elementi di felicità a cui aggrapparsi. Gli individui sono stati costretti a fare i conti con il proprio sé, con la propria coscienza, e di conseguenza con la crescente sensazione di desiderio. Qualcosa con cui dover convivere e da dover man mano disciplinare, talvolta fallendo, ma che non è mai stato completamente assente dalla natura umana.

Anzi, il desiderio è parte integrante dell’evoluzione umana. Ed è proprio questo il tema della 17° edizione di Torino Spiritualità, spazio di riflessione e confronto tra coscienze, culture e religioni che tornerà in città dal 17 al 20 giugno, presentata oggi, giovedì 27 maggio, presso il Circolo dei Lettori. Si intitolerà, appunto, “Desideranti – Slanci, brame, mancanze”, tema scelto per riflettere sul nostro essere abitati dal desiderio. Una forza che scardina ogni equilibrio, ma capace di alimentare la vita come nient’altro potrebbe.

“Desiderare vuol dire chiedere al mondo. È il nostro istinto primario, quello che definisce l’umanità stessa: esistiamo per esprime quello che non siamo, che non abbiamo” ha affermato Elena Loewenthal, direttrice della fondazione Circolo dei Lettori. “Siamo desideranti per definizione, più che mai in questo tempo che viene dopo tante mancanze, tanta assenza. Siamo desideranti da che mondo è mondo: questo racconta la storia dell’umanità, dal principio sino ad oggi. Pensiamo al linguaggio. Noi ci distinguiamo dal resto del regno animale per la complessità del linguaggio, che sembra sia nato in una lunga fase intermedia, di milioni di anni, fra i primati e l’Uomo. A un certo punto, i neonati persero la capacità prensile dei piedi, e con essa la possibilità di restare aggrappati al ventre della madre. Nelle situazioni di pericolo, il pianto del piccolo si è così fatto più articolato, e così i suoni della madre per rispondervi. Il desiderio è l’impulso primario dell’uomo”.

“Potremmo definire il desiderio come una compressione del tempo dove l’orizzonte corre quasi sempre più veloce degli obiettivi raggiunti” ha dichiarato l’assessora alla Cultura, al Turismo e al Commercio della Regione Piemonte, Vittoria Poggio. “È un luogo senza confini, come una scatola del tempo in cui si alternano ambizioni e delusioni. L’etimologia della parola ‘desiderio’ è bellissima: arriva dal latino e significa ‘mancanza di stelle’. Ciò dimostra che attraversa tutte le sensibilità ed è parte integrante delle nostre vite”.

È intervenuta anche Francesca Paola Leon, Assessore alla cultura del comune di Torino: “Torino spiritualità ci ha sempre permesso di comprendere il senso dell’uomo nello stare al mondo. Oggi riflettiamo molto su noi stessi, e aprire la stagione estiva delle attività in presenza del Circolo con un tema come questo è un invito a riappropriarsi di una prospettiva. Non è così facile desiderare: in questo anno c’è stata una introspezione sorda, e tornare ad ascoltare chi riflette sulla realtà ci può aiutare a comprendere questo sentimento che è stato bloccato in un presente da cui non sembrava si potesse uscire. Credo che il passaggio da desiderio a desideranti sia un passaggio necessario, bisogna tornare alle persone per prendere dimestichezza con le relazioni umane e i sentimenti. Dobbiamo recuperare quella dimensione e Torino spiritualità ci aiuterà”.

Armando Bonaiuto, curatore di Torino Spiritualità, paragona il desiderio al respiro: “Nello stesso modo in cui respiriamo sempre, desideriamo sempre. Desiderio e respiro hanno in comune il doppio movimento: trattenere e poi rilasciare, protendersi e poi rilasciare il desiderio mai soddisfatto di sé e lasciato andare oltre. Il desiderio è inquietudine, emozione, attesa.” E spiega le quattro direttrici che orienteranno il progetto: “Una verso l’indietro, per affrontare le storie dei desideranti. Vicende passate, vissute, per guardare la propria vita alla luce dei desideri che abbiamo nutrito e che rivelano moltissimo di noi; una verso l’alto, perché il desiderio è sempre incompiutezza, ma mira in altro, alla perfezione”. La terza direttrice guarda dentro di noi, e si interroga sul desiderio intrinseco, “Perché noi siamo fatti di desiderio e ciò a cui aneliamo ha la particolarità di essere una nostra proprietà, che non perderà mai di valore per noi stessi. L’ultima è proiettata verso l’avanti, perché il desiderio è sempre slancio in avanti, che non significa eccedere rispetto al presente: tu devi plasmare il presente affinché il desiderio per il dopo sia praticabile”.

L’evento prevede lezioni, dialoghi, meditazioni, esperienze, camminate nella natura. È un progetto di Fondazione Circolo dei Lettori e vede il sostegno di Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT, in collaborazione con Teatro Stabile, Lavazza, Audible e Acqua Sparea. Le prenotazioni per gli incontri sono aperte da oggi. Gran parte degli eventi sarà a pagamento, mentre quelli gratuiti saranno disponibili anche online sul sito di Torino Spiritualità e sui canali social del Circolo dei Lettori. Verrà allestito, come nel 2020, il padiglione del festival in Piazza Carlo Alberto. Il Circolo dei Lettori ospiterà incontri e laboratori esperienziali della scuola di Otium. Il festival sarà anche al teatro Carignano, alla scuola Holden, al Tempio Valdese, alla Chiesa Battista, all’Eremo del Silenzio e alla real Chiesa di San Lorenzo.