Decreto sicurezza: cosa potrebbe cambiare

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La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese presenterà, oggi pomeriggio 17 febbraio, alcune proposte in tema di sicurezza e gestione delle migrazioni al tavolo di lavoro con i ministri di Giustizia, Difesa e Trasporti e i capi delegazione delle principali forze di maggioranza. Il vertice previsto a Palazzo Chigi e presieduto dal premier Giuseppe Conte, secondo diverse fonti, potrebbe costituire il primo passo verso la modifica dei decreti sicurezza e sicurezza bis. 

Sono in discussione in particolare le norme anti-Ong  e la revisione delle regole per l’assegnazione dei permessi di soggiorno. 
Le ipotesi di stampa parlano di  una abolizione delle maxi sanzioni contro le navi che dovessero violare i divieti di ingresso in acque territoriali italiane, tornando a multe massime di 50.000 euro.
Al vaglio anche il taglio da quattro a due anni del termine massimo per la conclusione delle pratiche per la concessione della cittadinanza e il ripristino dell’iscrizione all’anagrafe dei Comuni per i richiedenti asilo. Il permesso di soggiorno tornerebbe ad essere un  titolo sufficiente per l’iscrizione all’anagrafe e per l’accesso ai servizi legati alla residenza.

In caso di convergenza, un nuovo decreto potrebbe arrivare in tempi brevi in consiglio dei ministri.
Oggi in un’intervista al quotidiano il Foglio la ministra Lamorgese ha rivendicato, dati alla mano, i risultati ottenuti dal Governo dopo il vertice della Valletta dello scorso 23 settembre con i ministri degli Interni di Francia, Germania e Malta. Dai dati forniti dalla ministra emerge che dal cinque settembre (data di insediamento del nuovo esecutivo) ad oggi, ammontano a 470 i trasferimenti in Europa dei richiedenti asilo arrivati in Italia via mare. Dal primo gennaio dello scorso anno, durante la permanenza di Matteo Salvini al Viminale, i rimpatri erano stati solo ottantacinque.

FRANCESCA SORRENTINO