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De Magistris mostra a Torino il modello napoletano sulle occupazioni

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La Cavallerizza ha ospitato ieri, 5 febbraio, un tavolo sull’utilizzo dei beni comuni. Sono intervenuti i sindaci di Napoli e Torino, Luigi de Magistris e Chiara Appendino, giuristi e componenti dell’amministrazione. L’esperienza della gestione degli spazi, maturata in Campania, è servita da spunto per innescare il dibattito con la cittadinanza. A Napoli si vince a colpi di delibere ad hoc, mentre Torino temporeggia.

Uno dei passaggi cruciali dell’incontro ha riguardato gli sgomberi dell’ex Moi e del Fenix. “Voi ci accusate di essere guidati solo dal principio di legalità – dichiara la sindaca di Torino Chiara Appendino -. Chi si è allontanato dal MOI via Giordano Bruno, lo ha fatto volontariamente. Quello non è uno sgombero”. La prima cittadina ha poi spiegato che per il Fenix, il centro sociale anarchico di Corso Regina Margherita, è in atto un progetto di assegnazione alla Protezione Civile.

Contrario il parere del primo cittadino di Napoli Luigi De Magistris che ha criticato l’uso della forza per allontanare le persone dagli spazi occupati: “Da sette anni, cioè da quando sono sindaco, a Napoli -spiega- non è stato sgomberato più nessuno” e incassa gli applausi dei quasi trecento partecipanti all’evento.
Napoli è diventata negli ultimi anni un modello per la gestione di alcuni beni comuni: l’acqua pubblica e gli spazi autogovernati. Una forte autonomia che ha generato 12 “luoghi liberati”, come li definisce il sindaco, che fungono da incubatore di talento. In parte la rinascita culturale della città passa anche da questi spazi di aggregazione.

Per la Cavallerizza, occupata dal maggio 2014, invece si prospetta un progetto di restauro, condiviso da Comune e Cassa Depositi e Prestiti, al momento lo studio è stato affidato all’architetto Agostino Magnaghi.

ROMOLO TOSIANI