Notizie raccontate con i numeri. Testi brevi accompagnati da infografiche. “Si tratta di un nuovo modo di informare e rendere i contenuti più fruibili per il lettore”, ha affermato Luca Tremolada, giornalista de Il Sole 24 ore e fondatore di Info Data, una startup di data journalism nata nel 2011 all’interno del quotidiano economico.
Questa mattina, giovedì 4 aprile, al Festival internazionale del giornalismo di Perugia, nel corso del panel “Oltre il data journalism: newsgame, contesti e geni del male” si è discusso di come i dati possano incidere sulle attività delle redazioni. Tremolada ha raccontato la sua esperienza: “sono passato dal giornalismo scientifico a quello dei dati”. In ciò è stato d’aiuto lavorare in un quotidiano economico. “Al Sole i giornalisti hanno dimestichezza con i dati. Abbiamo poi molte persone che sono in grado utilizzare tabelle Excel e data set”. Numeri aggregati che sono necessari per realizzare infografiche, create attraverso software come Tableau e Infogram . “Sono programmi che permettono l’analisi dei data set e la loro trasformazione visuale ” ha affermato Tremolada. Dati che molte volte sono consultabili liberamente, attraverso i portali delle varie amministrazioni pubbliche. “Grazie ai dati open del Ministero dei Trasporti abbiamo svolto un’inchiesta sul numero delle auto prive di assicurazione”, ha detto il giornalista de Il Sole 24 ore. Il risultato? “Una delle più alte concentrazioni di auto prive di bollino si trova a Biella, in Piemonte, dove è presente un grande campo Rom. Senza il data journalism non ci saremmo arrivati”. I dati open e pubblici tuttavia possono offrire anche delle insidie, come ha ricordato Riccardo Saporiti, giornalista freelance e collaboratore abituale di Info Data: “Ci è capitato i trovare dataset forniti dall’ISTAT con nomi delle amministrazioni comunali indicati in maniera differente all’interno della stessa tabella. Ciò causa dei problemi nella realizzazione delle infografiche”. Inoltre, “può capitare che diverse organizzazioni ed organismi forniscano dei dati in formati “chiusi”come il PDF”.
Nuovi modi di informare non significa soltanto data journalism. “Esiste anche il “news game”: portare all’interno di un’inchiesta la logica del videogioco”, ha spiegato Tremolada. Il giornalista ha citato un esempio concreto: il progetto Ustica. “Permette di immedesimarsi in un passeggero del volo dell’aereo abbattuto il 27 giugno del 1980. E allo allo stesso tempo di ripercorrere le vicende giudiziarie del tragico evento”.
È possibile rivedere il filmato dell’incontro qui.