Niente da fare per Giulia Zardini Lacedelli e Francesco De Zanna nella finale per il bronzo al PalaTazzoli di Torino. Sul terzo gradino del podio salgono i canadesi Jessica Zheng (University of Waterloo) e Victor Pietrangelo (Brock University), che si impongono con un netto 9-3, grazie a una prestazione di altissimo livello.
Il risultato non lascia spazio a interpretazioni: è stata una partita a senso unico. Passati in vantaggio 2-0 già dalla prima mano – giocata con precisione millimetrica –, i canadesi hanno subito preso il controllo del gioco, mantenendo il punteggio a proprio favore lungo tutto il corso della partita. A niente sono serviti il tentativo di Lacedelli di evitare un passivo ancora più pesante durante il terzo end e la momentanea riduzione del gap di svantaggio da parte degli italiani durante la quarta mano. Risultato netto: il Canada domina 9-3.

Un bilancio non del tutto negativo
Ma è davvero tutto da buttare per la coppia italiana? Tutt’altro. “Al momento le emozioni non sono positive, perché il nostro obiettivo era almeno di portare a casa una medaglia”, racconta dopo la gara Zardini Lacedelli, eletta miglior giocatrice nel ruolo di lead ai mondiali in Svezia del 2023. Ma aggiunge: “Guardando la situazione da una prospettiva più ampia, è la nostra prima competizione internazionale insieme. Non abbiamo avuto molto tempo per allenarci, perché ognuno ha la propria squadra. Quindi, comunque, è stato un ottimo percorso.”
Sembra peraltro che, in Italia, ci siano delle ottime basi per costruire un solido progetto per il futuro di questo sport. A fronte dei due milioni di tesserati in Canada, nel nostro Paese “siamo pochi [300 iscritti, ndr.], è vero – racconta De Zanna – ma di gran qualità. Siamo tra i migliori al mondo ed è un movimento in crescita, che vede aumentare i propri partecipanti”. Il futuro del curling italiano è promettente e con grandi possibilità di successi nei prossimi anni.