La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Fare cronaca richiede “tempo e verifica delle fonti”

condividi

Per un giornalista fare cronaca richiede tempo e preparazione. Avere la capacità di stare sul “campo”. “Un giornalista sul posto permette di rinunciare a quell’informazione appiattita che troppo spesso circola nei social. Ma soprattutto, consente di attivare quelle fonti che sono fondamentali nel nostro lavoro”, ha spiegato Tonia Cartolano, giornalista di Sky TG24.

Ieri mattina, sabato 6 febbraio, al Festival internazionale del Giornalismo di Perugia, nel corso del panel “La grande cronaca sul campo. Oggi come ieri” si é discusso di cronaca e di quanto sia difficile operare in terre di mafie. È il caso della Calabria. “In quella regione non esiste una stampa nazionale. Ci sono alcuni giornalisti che fanno il loro dovere e sono sottoposti a misure di protezione”, ha affermato Federico Cafiero De Raho, procuratore nazionale antimafia. Secondo il magistrato, “molti cronisti che parlano di ‘ndrangheta si limitano a interpretare il senso comune” perché “nel territorio regna la confusione: le istituzioni sono assenti”. Una confusione che rischia di investire anche il cronista, nel pieno della sua attività giornalistica. “Non è mai una passeggiata andare in terre di mafie. Bisogna prepararsi e documentarsi per raccontare il fenomeno”, ha sostenuto Francesco Vitale, caporedattore Cronaca del TG2. “Ci vogliono giorni di lavoro. È necessario conoscere i luoghi per poter fare un racconto a 360 gradi. Andare nei bar o nei posti frequentati dai mafiosi ”. Un modus operandi che per il giornalista RAI “è funzionale alla realizzazione di un buon servizio e che necessita di approfondimento e tempo“. Perché il rischio dell’informazione televisiva è quello di “correre troppo, puntare alla banalizzazione del contenuto e trascurare il contesto”, come ha notato Cartolano. Secondo la giornalista di Sky Tg24  “troppo volte è mancato un senso di responsabilità: siamo veloci e disposti a fare tutto”. Tranne una cosa. “Verificare le notizie”. “Oggi abbiamo perso il contatto con le fonti e pensiamo che la Rete equivalga a fonte certa” ha commentato la giornalista, rivolgendo poi un appello ai futuri cronisti: “siate perseguitati dal dubbio di sbagliare”.

 

È possibile rivedere il filmato dell’incontro qui.

 

RICCARDO PIERONI