Difficoltà, ma anche opportunità. Orientarsi nella crisi post Covid non è cosa semplice, ma la storia insegna che anche dai periodi più difficili possono nascere esperienze virtuose. Uber e whatsapp, per citarne qualcuna, nascono proprio dalla crisi del 2008.
Allo stesso modo, anche questa volta sarà necessario mettere ordine nell’incertezza. È l’obiettivo che si è dato il Politecnico di Torino, promuovendo un ciclo di incontri online dal 13 marzo al 5 giugno, inserito nelle attività di Biennale Tecnologia, pronta all’edizione dell’autunno 2022. “Tempi difficili” il nome dell’iniziativa, “Mappe per orientarsi nella prima pandemia del XXI secolo”, la descrizione delle lezioni pensate per gli studenti, ma aperte a chiunque ne abbia interesse.
La consapevolezza è la bussola che si intende fornire alla comunità per riflettere sulla pandemia da prospettive diverse. Si farà ricorso alla medicina, all’economia e alla filosofia per offrire punti di vista e di comprensione del periodo. Questi sono “tempi in cui è particolarmente importante che le Università – fa sapere Juan Carlos De Martin, Vice Rettore per la Cultura e la Comunicazione e ideatore dell’iniziativa – aiutino i propri studenti e più in generale la società a orientarsi nell’attualità, anche per provare a progettare il futuro, non semplicemente a subirlo”.
Ogni lezione sarà trasmessa in diretta streaming sul sito del Politecnico di Torino. Si inizia domani, sabato 13 marzo, con la lezione “Da Wuhan al vaccino: un anno di pandemia” a cura di Anna Masera, Garante dei lettori (e utenti web) del quotidiano La Stampa. Si proseguirà poi con esperti del calibro di Pierluigi Fagan, Guido Alfani, Nerina Dirindin, Rino Rappuoli, Paolo Vineis, Enrico Donaggio, Cristiano Antonelli e Luca De Biase.
L’iniziativa si concluderà sabato 5 giugno con una tavola rotonda sulla diagnosi e sulla cura delle conseguenze sociali della pandemia e della misura del lockdown per il contenimento del contagio da Covid-19. Luca De Biase, Enrico Giovannini, Fabrizio Barca ed Elena Granaglia aiuteranno a riflettere su temi come quelli dell’occupazione e dell’accesso al lavoro dei giovani formati nell’ultimo anno con la didattica a distanza.
