Si attende per il fine settimana il nuovo piano per la somministrazione dei vaccini voluto dal premier Mario Draghi e coordinato dal commissario all’emergenza Covid, Francesco Figliuolo. Più di 6 milioni, fino a ieri, le dosi somministrate per un totale di 4.201.490 di italiani ad aver ricevuto la prima dose e 1.803.693 ad aver avuto anche la seconda.
Sono le persone di età compresa tra gli 80 e gli 89 anni a rappresentare la parte più consistente dei vaccinati, seguiti da chi ha tra i 50 e i 59 anni. Capofila, in numeri assoluti, la Lombardia seguita da Lazio, Campania e Emilia Romagna. Ma è la Valle d’Aosta la regione più virtuosa nella somministrazione in rapporto con le dosi consegnate.
Ma la terza ondata impone di accelerare. Ieri i positivi in Italia hanno superato la soglia dei 25mila contagi, con un tasso di positività del 6,9%, in aumento dello 0,7% rispetto al giorno precedente. E poi ci sono i nuovi ingressi in terapia intensiva che ha superato la soglia critica in diverse regioni, tra cui anche il Piemonte. La regione, infatti, da lunedì dovrebbe entrare in zona rossa registrando circa il 10% delle vittime italiane e avendo raggiungo un indice Rt di 1.41, con 279 contagi ogni 100 mila abitanti. Ad anticiparlo, sulla base dei dati dell’Istituto superiore di sanità, è stato il governatore Alberto Cirio.
Da ora servirà mettere in campo tutte le risorse disponibili. “All’inizio dell’estate – ha dichiaro il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri – i due terzi della popolazione avranno ricevuto la prima dose di vaccino e per ottobre due terzi della popolazione avrà ricevuto anche la seconda”. Fa ben sperare il via libera dell’Agenzia europea del farmaco al vaccino monodose di Johnson & Johnson. “Ora abbiamo uno strumento in più per combattere Covid-19”, il commento del ministro Roberto Speranza via Facebook.
E se ieri il ritiro di un lotto del vaccino AstraZeneca ha ricordato che in tutta Europa non mancano intoppi nella campagna vaccinale, nelle stesse ore il ministero della Salute lavorava alla bozza del prossimo piano vaccinale. Sarà data priorità al completamento della fase 1 della somministrazione di massa procedendo con l’inoculazione a over 80, operatori sanitari e socio sanitari, personale scolastico e forze dell’ordine.
A loro, però, nella fase 2 si aggiungeranno altre cinque categorie suddivise per età e patologie. Si inizierà dalle persone con elevata fragilità (persone estremamente vulnerabili o affette da grave disabilità) a cui faranno seguito le persone tra 70 e 79 anni e, successivamente, quelle tra i 60 e i 69 anni. Poi sarà la volta degli under 60, procedendo prima con le persone con comorbidità, senza la gravità riportata per le persone estremamente vulnerabili, e dopo con le altre al di sotto dei 60 anni.