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Cosa succede ai flop tecnologici come gli occhiali Spectacles di Snapchat

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Doveva essere uno dei gadget tecnologici più ambiti degli ultimi tempi. Invece, a un anno dalla loro messa in commercio nel novembre 2016, gli occhiali Spectacles ideati da Snapchat si sono rivelati un flop. L’idea si basa sulla condivisione di ogni momento della quotidianità, ormai diventata una vera e propria abitudine: gli Spectacles uniscono a lenti da sole di buona qualità delle piccole telecamere laterali per riprendere la realtà circostante e realizzare brevi video. Trenta secondi al massimo di immagini da condividere immediatamente sui social. Poteva rivelarsi un successo. Invece centinaia di milioni gli esemplari sono rimasti invenduti nei magazzini, secondo The Information.

All’inizio l’azienda californiana Snap li aveva messi in vendita nelle principali città del mondo per un tempo massimo di 24 ore. Una strategia di marketing che aveva funzionato: a New York si era creata una fila di cinque ore davanti al distributore. Ma, una volta rimasti in commercio e acquistabili online a 150 euro, gli Spectacles hanno perso ogni attrattiva per il pubblico. Al punto che l’azienda ha ammesso che si è trattato di un investimento sbagliato. Se da una parte il denaro è andato perso, gli oggetti, però, rimangono. Smaltirli, cercando di arginare le perdite, diventa allora la priorità.

Gli Spectacles non sono l’unico caso di idea innovativa ma fallimentare. A far loro compagnia ci sono i Fire Phone, gli smartphone lanciati da Amazon a un prezzo troppo alto per battere la concorrenza di Apple e Samsung, i telefonini multitasking Nokia N-Gage, i mini computer Mac Cube e i Kin Phone di Microsoft sono solo alcuni fra gli esempi che si possono citare. Prodotti per i quali le aziende madri hanno dovuto trovare mercati diversi, una volta ammesso l’insuccesso.

Le alternative che si prospettano per i prodotti invenduti, tuttavia, non mancano secondo The Atlantic: la prima è quella di rinnovarsi e offrire una nuova versione di sé, nella speranza che sia più fortunata della precedente. Oppure seguire l’esempio dei Fire Phone: durante l’emergenza Ebola, Amazon ha deciso di donarne mille esemplari ai volontari. O, ancora, l’azienda produttrice potrebbe decidere di venderli a un prezzo molto più basso come ha fatto Microsoft per i suoi cellulari Kin Phone. Infine, gli oggetti invenduti potrebbero essere commerciati in grandi stock nel tentativo di essere collocati su mercati minori o essere usati da chi ne può ricavare materiali preziosi.

Gli Spectacles sono un prodotto abbastanza specifico, dal momento che oltre a registrare e condividere video non si può fare altro. E lo stesso social network di cui sono uno spin-off, Snapchat, sta attraversando una grave crisi. In Borsa il suo valore è in caduta, a causa della concorrenza di Facebook. Per loro le possibilità di ricollocamento si assottigliano. Tuttavia, qualche speranza resta. Magari attraverso un mercato parallelo come quello degli hacker. Un paradosso che ha ribaltato le sorti, ad esempio, di uno scanner di codici a barre come CueCat. Considerata dal Time una delle 50 invenzioni peggiori di sempre, oggi è uno dei prodotti più acquistati da chi ne modifica il codice per usi personali.

CORINNA MORI

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