Momenti di tensione durante il corteo di studenti in protesta per la Palestina e contro la riforma della scuola del ministro Valditara. Corteo che ha seguito l’occupazione degli spazi di Palazzo Nuovo negli scorsi giorni.
La manifestazione è partita da piazza XVIII dicembre per confluire in corso Vittorio Emanuele II. La protesta si è concentrata soprattutto contro il governo e il ministro dell’istruzione, con l’accensione di una pira che rappresentava la riforma Valditara. In seguito sono stati letti ad alta voce anche i nomi dei tre studenti morti nell’ultimo anno nel periodo di alternanza scuola-lavoro: Lorenzo Parelli, Giuseppe Lenoci e Giuliano De Seta. Un altro focus della contestazione è stato poi il presunto rapporto di complicità tra gli atenei e le multinazionali, in particolare quelle fornitrici di armamenti.
Gli studenti in corteo – alcune centinaia – hanno poi cercato di andare verso piazza Castello per unirsi alla manifestazione dei lavoratori in sciopero per la legge di bilancio, ma sono stati bloccati prima all’ingresso di via dell’Arsenale, poi di via XX settembre e quindi in via Roma e via Lagrange. Denunciati anche diversi colpi di manganello: un ragazzo, secondo alcune testimonianze, sembra essere svenuto dopo un colpo alla testa. Con le vie in superficie bloccate dagli agenti, gli studenti hanno raggiunto piazza Castello passando dal parcheggio sotterraneo che parte da piazza Carlo Felice, evitando così le forze dell’ordine. Radunatisi davanti all’ex palazzo della Regione, hanno bruciato una bandiera di Israele mentre la polizia si è schierata a controllo della piazza. Il corteo si è così concluso con l’arrivo degli ultimi manifestanti in un clima di minore tensione.