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Coronavirus: unici benefici sulla qualità dell’aria, Pm10 ridotte

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Quella cui abbiamo assistito durante questa ultima settimana è stata una eliminazione quasi totale del traffico, una delle sorgenti inquinanti più importanti nei contesti urbani.

“Nessuna restrizione al movimento veicolare ha mai portato al miglioramento della qualità dell’aria che possiamo riscontrare oggi”, a dirlo è Secondo Barbero direttore del dipartimento rischi naturali e ambientali dell’Arpa Piemonte, l’agenzia regionale per la protezione ambientale. “L’abbattimento, enorme, del traffico è stato ad ampio raggio, a tutti i livelli, ed esteso a tutte le categorie e ai contesti urbano e non urbano”.

Dei principali inquinanti dell’aria tre superano i limiti di legge di 50 mg al metro cubo come valore medio giornaliero, secondo quanto stabilito dai protocolli antismog. Due, le polveri sottili (Pm10) e gli ossidi di azoto (NOx) che derivano dalla combustione, sono legati a situazioni invernali. Il terzo, l’ozono, tipicamente estivo è invece legato a situazioni di elevato calore e reazioni chimiche in atmosfera. “Attualmente le nostre analisi si concentrano su Pm10 e NOx e in particolare sul primo in quanto si tratta dell’inquinante che viene misurato quotidianamente e per il quale disponiamo di dati giornalieri”. E, a leggere i bollettini Arpa, sembrano dati più che incoraggianti.

“Con l’emergenza Coronavirus è stato richiesto, in maniera progressiva, una forte limitazione delle mobilità che ha fortemente ridotto il traffico veicolare. Di conseguenza, una delle maggiori componenti inquinanti è stata azzerata. Questo è un elemento, mai riscontrato prima, importante da considerare. Analizzando i dati di Pm10 delle ultime settimane non abbiamo più rilevato sforamenti delle concentrazioni inquinanti”, sottolinea Barbero.

“Rimane importante sottolineare che le concentrazioni inquinanti in aria derivano sia dalle emissioni che dalle condizioni meteo – osserva Barbero -. In Piemonte non pioveva dal 24 dicembre mentre in queste ultime settimane, oltre alla riduzione delle emissioni, sono stati registrati precipitazioni e forti venti, come il Föhn. Questo ha permesso di abbattere ulteriormente i valori di Pm10 osservati. Quindi questa diminuzione deriva dall’azione congiunta di una forte riduzione delle emissioni inquinanti e da una situazione meteo favorevole alla loro dispersione”.

Attualmente la limitazione del traffico veicolare è prossima allo zero: questo comparto, allora, incide e inciderà in maniera sempre più trascurabile sull’inquinamento, che deriva anche da altre fonti emissive come il riscaldamento. “In ogni caso attualmente la qualità dell’aria, anche a Torino, è decisamente buona. E con il passaggio alla primavera si prospettano condizioni meteo in grado di comportare, in modo naturale, un ulteriore miglioramento”.

RICCARDO LIGUORI