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Corecom Piemonte, record di rimborsi nel 2022

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Tempo di bilanci per il Corecom Piemonte. Nel 2022 il Comitato regionale per le comunicazioni ha recuperato 1,4 milioni di euro in storni e rimborsi per i cittadini, grazie a 4.683 conciliazioni e controversie risolte fra utenti e operatori di telefonia, web e pay-tv raccolte dalla piattaforma ConciliaWeb, gestita dal comitato.

“A livello nazionale siamo il Corecom con le performance più alte in Italia”, commenta soddisfatto il presidente dell’organismo piemontese, Vincenzo Lilli. Un organo funzionale all’Agcom che ha sia funzione di vigilanza e consulenza in materia di comunicazioni sia di tutela dei diritti costituzionalmente garantiti: dalla tutela della salute (per esempio, dai rischi cui si incorre a contatto con i campi magnetici connessi agli impianti) alla parità di genere. E ancora: libertà d’espressione, par condicio e tutela dei minori.

Contro il cyberbullismo

Fra l’altro, dice il commissario Marco Briamonte, si aggiunge anche il contrasto e la prevenzione al cyberbullismo. Per denunciare gli episodi, il Corecom si sta attrezzando. In primis con la firma di un protocollo sottoscritto con la Garante dell’infanzia e dell’adolescenza. Poi da maggio un incentivo alla digitalizzazione con la nascita di un sito web dedicato al Corecom. Tanto interessato ai giovani quanto agli anziani o a coloro che hanno anche solo difficoltà con la creazione dello Spid.

Soluzioni in campo anche perché “a livello nazionale le segnalazioni avanzate alla Procura con gli attuali strumenti – spiega Lilli – sono pochissime rispetto alle casistiche reali che si verificano: dal 2018 al 2022, si contano solo 35 denunce, di cui una soltanto in Piemonte”. Il fenomeno, infatti, sembra più ampio, soprattutto fra i giovani italiani: stando alle indagini Istat, il 9,2% ha vissuto in prima persona o è venuto a conoscenza di atti di cyberbullismo sui propri compagni durante la pandemia. “È questo il vero problema da risolvere”, commentano all’unisono il presidente del consiglio regionale, Stefano Allasia, e il consigliere della Lega, Gianluca Gavazza.

I dati del 2022

Numeri alla mano, il Corecom Piemonte ha segnato 4.313 domande di conciliazioni – il 69%, ovvero 3.243, in udienza, mentre il resto in forma semplificata – e 370 domande di definizione. Di quest’ultime nel 2022 il comitato ne ha chiuse 479, a fronte delle 370 ricevute e 17 trasmesse all’Agcom. Accolte invece 516 domande di procedura d’urgenza per l’attivazione del servizio. Di queste, l’organismo ne ha soddisfatte 395.

In generale, il trend è in diminuzione rispetto al 2020, quando il Corecom Piemonte ha ricevuto 8.769 istanze di contenzioso. Invece nel 2021 un ammontare di 6.367 istanze di contenzioso in cui si dividevano 5.724 di conciliazione, mentre 643 domande di definizione. Da sottolineare poi l’abbattimento dei tempi d’attesa: il 73% dei contenziosi sono stati chiusi entro 30 giorni dalla loro presentazione all’organismo. Conclusi l’87% dei casi con un accordo, mentre il 90% con un accordo in udienza di discussione.

I dati dell’attività 2022 del Corecom (credits: Regione Piemonte)

Ci sono contenziosi d’ogni tipo sotto la lente del Corecom piemontese. Come spiega la vice presidente del comitato, Alessia Caserio, si possono osservare “la mancata o parziale fornitura di servizio telefonico, Adsl e pay-tv, il ritardo delle forniture, l’interruzione o la sospensione del servizio, l’attivazione di prodotti o servizi non richiesti, le possibili modifiche contrattuali, le spese e la fatturazione non giustificate, il traffico non riconosciuto, la mancata portabilità o migrazione del servizio del servizio, assenza di trasparenza contrattuale, i guasti delle apparecchiature e delle linee, il mancato inserimento fogli informatici e omessi rimborsi”.

Ma, in tutto ciò, qual è lo stato dell’arte dell’informazione in Piemonte? “Le barriere d’ingresso ci sono in Piemonte come a livello nazionale – spiega Lilli – È un settore con cambiamenti più repentini di altri sia per gli operatori del settore, che fanno sempre più difficoltà a stare in piedi dal punto di vista economico e imprenditoriale, sia per i fruitori che spesso hanno difficoltà a comprendere i canali di fruizione di questa materia”.

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