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Controllare i detenuti trasformandoli in bambini

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“Il sistema carcerario mira a infantilizzare il detenuto”. Luigi Manconi è esplicito durante l’incontro sulle condizioni di vita nelle carceri al Salone del Libro 2023. “I detenuti – spiega – vengono privati della loro componente affettiva e hanno una mobilità ridotta. Queste condizioni portano i carcerati a diventare asessuati come dei bambini e provano lo stesso shock che ha il bambino nel momento di distacco dal genitore. Ne consegue che a livello psicologico il detenuto è sottomesso e sottratto della propria identità”.

Il discorso di Manconi è avvenuto durante l’incontro “Dei corpi, delle pene e della cura” e hanno partecipato Stefano Anastasia il fondatore dell’associazione Antigone, per la tutela e le garanzie del sistema penitenziario, la giornalista Paola Caridi e l’autrice Claudia Mazzuccato.

In generale, prosegue Manconi “il carcere mira a distruggere la tua dignità personale colpendo principalmente sull’aspetto fisico. Molto spesso accade che i detenuti sono costretti a vivere così vicini nelle celle che devono condividere il proprio sudore e non riescono a mantenere una propria intimità”.

Un altro tema discusso nel corso dell’incontro sono la situazione delle carceri in Italia rispetto al mondo e le violenze perpetrate dentro le celle: “Paragonandolo all’Egitto, il sistema carcerario italiano è molto meno violento e di solito le molestie vengono perpetrate molto più raramente. Tuttavia, le violenze in carcere a differenza dello stato africano in Italia sono punite per legge”.

Al termine dell’incontro Stefano Anastasia ha raccontato il tema del sovraffollamento delle carceri e le condizioni di vita dei detenuti post Covid.