Resistenza Verde Torino: è stata presentata giovedì 20 aprile la nuova rete di comitati contro cementificazione e consumo di suolo. Una “federazione” tra chi porta avanti una battaglia in difesa del verde in città, messo a rischio da diversi interventi, dal Meisino alla Pellerina, dal giardino Artiglieri da Montagna al Pratone di Parella. Presenti davanti a Palazzo civico tutte le associazioni e i comitati: Essenon, Salviamo la Pellerina, Salviamo il Meisino, Salviamo i Prati, Salviamo il Paesaggio Torino, Difesa del Parco della Pellerina, Salviamo Barca e Bertolla, Assemblea No Tav Torino e cintura.
La principale rivendicazione: i prati sono importanti in questo periodo di siccità e cambiamento climatico essendo suoli permeabili che svolgono funzioni di filtraggio, stoccaggio e deflusso alternativo dell’acqua. Un ruolo che le fogne cittadine non potrebbero svolgere da sole, anche visto il cambiamento climatico e le piogge rese più abbondanti e violente dalla loro rarità. La prima azione collettiva dei comitati è prevista per sabato 22 aprile, in occasione dell’Earth Day: una biciclettata che dal parco del Meisino, con ritrovo alle ore 14, arriverà fino alla Pellerina per rivendicare ancora una volta che la , secondo i comitati, sta distruggendo le poche aree verdi rimaste a Torino.
Artiglieri da Montagna
Il Comitato Essenon si oppone alla costruzione di un nuovo Esselunga sulla metà del giardino Artiglieri da Montagna, nell’area ex Westinghouse. Gli oppositori sottolineano la non necessità di un nuovo supermercato in circoscrizione 3 e, invece, l’importanza della sopravvivenza dell’unica zona verde del quartiere Cenisia. La Giunta comunale non intende, però, fare marcia indietro da un progetto che ha più di dieci anni e ha portato alla vendita del terreno in questione alla società Amteco&Maiora.
Il respingimento, inoltre, del ricorso presentato da Novacoop contro le procedure del 2013 di assegnazione della realizzazione del progetto a Esselunga, consente ora di accelerare l’inizio dei lavori veri e propri. Ma il Comitato, nato nel 2021, non molla: dopo la presentazione di una petizione al Comune e l’occupazione della ex caserma LaMarmora, ora i membri di Essenon stanno pulendo e sistemando il giardino, come nuova azione della loro battaglia.
Pellerina
I comitati del parco Carrara si oppongono alla costruzione del nuovo ospedale Torino nord, che sostituirà le vecchie strutture di Maria Vittoria e Amedeo di Savoia. Il Comitato Salviamo la Pellerina sottolinea che l’area giostre indicata per la costruzione non è sufficiente per il progetto dell’Asl: la struttura prenderà anche una parte di verde. Un problema anche dal punto di vista idrogeologico: il parco presenta grandi rischi in caso di alluvione.
La Pellerina è stata considerata migliore rispetto alle altre sei proposte solo per una manciata di punti. Il Comitato crede che questa potrebbe essere una buona occasione per recuperare l’area ex ThyssenKrupp abbandonata dal 2007, dalla tragedia che provocò la morte di sette operai. La zona necessita però di un intervento di bonifica, i cui costi spettano ai proprietari, indisponibili a pagare. C’è poi la questione della ricollocazione degli spettacoli viaggianti, che da 20 anni occupano la zona. In occasione della biciclettata di sabato, il Comitato raccoglierà firme per l’ulteriore delibera di iniziativa popolare, mentre il Consiglio regionale aperto del 27 aprile è stato sospeso a data da destinarsi.
Meisino
Anche al Meisino il Comune incontra l’ostilità dei cittadini che frequentano l’area. L’Amministrazione punta a realizzare il Parco dello sport e dell’educazione ambientale, recuperando la cascina Malpensata e installando nuove attrezzature sportive. Bici, arrampicata, biathlon su skiroll. Sport che non convincono i fruitori del parco, che temono per l’equilibrio della biosfera. I lavori, finanziati con 11,5 milioni di euro dal Pnrr, sono stati appaltati e dovranno concludersi entro il 2026. Manca ora la progettazione definitiva.
Il Comune rassicura sulla sostenibilità e sulla reversibilità dell’intervento, ma nell’assemblea pubblica svoltasi lo scorso 19 aprile in corso Belgio la maggior parte dei presenti ha criticato l’iniziativa, chiedendo un maggior coinvolgimento, una profonda revisione in chiave ambientale, se non addirittura la rinuncia al progetto.