A Torino sono pochi, ma si fanno sentire. Battono forte i mestoli sull’acciaio delle pentole in piazza Castello, nel cuore della città, a pochi passi dagli uffici della prefettura. A protestare sono i rappresentanti locali delle associazioni di tutela dei consumatori che oggi, venerdì 10 giugno, hanno dato vita a una serie di manifestazioni contro il caro vita e il rincaro dei prezzi di carburante e bollette (acqua, luce e gas). Mobilitazioni rilanciate sui social tramite l’hashtag #pentolevuote, a simboleggiare il numero sempre più alto delle famiglie in difficoltà economica. In un contesto di contrazione del Pil e di inflazione annua che sfiora il 7% (dato più alto dal 1986), insieme al previsto aumento dei tassi di interesse e all’ultima impennata dei prezzi di benzina e gasolio (arrivati rispettivamente a 2,018 e 1,939 euro al litro in modalità self), sono scattate le contestazioni dei consumatori, che ora chiedono misure immediate ed efficaci a difesa del potere d’acquisto delle famiglie.
“I bonus sono cose positive ma servono interventi strutturali. Serve un fondo per la ‘morosità incolpevole’ (ritardi nei pagamenti dovuti a improvvise diminuzioni del reddito familiare ndr.) per quanto riguarda energia, acqua, gas e luce. Molte persone vengono da noi perché non riescono ad arrivare a fine mese. Il controllo dei prezzi è fondamentale, noi abbiamo la certezza che dietro questi aumenti ci sia una speculazione enorme”, tuona ai microfoni Giovanni Prezioso, presidente della sezione piemontese di Federconsumatori, il quale ha espresso parole critiche nei confronti delle recenti misure assistenziali adottate dal governo di Mario Draghi. Tra queste, il decreto aiuti e il bonus di 200 euro, in arrivo verso la metà di luglio, destinato a dipendenti, collaboratori, disoccupati e beneficiari del reddito di cittadinanza. “Ci sono famiglie, anche con minori a carico, a cui sono stati staccati luce e gas perchè non riescono a pagare le bollette. Queste pentole vuote significano che non abbiamo più niente da mangiare e mettere in pentola”, ha aggiunto sempre Prezioso.
“Nonostante le crescenti difficoltà e la continua corsa al rialzo dei prezzi, abbiamo assistito solo a timide reazioni del Governo, che si è limitato a misure di carattere emergenziale e temporaneo senza invece predisporre i necessari interventi di carattere strutturale che da tempo rivendichiamo per arginare una crisi che si prospetta di non breve periodo”, si legge invece su un comunicato dell’agenzia Help Consumatori. Tramite i loro rappresentanti, le associazioni della categoria fanno sapere di aver consegnato al governo un ricco piano di rivendicazioni: una riforma degli oneri che gravano sulle bollette, la sospensione dei distacchi, una maggior sorveglianza sui prezzi delle materie prime e una collaborazione più stretta con le associazioni di tutela sono solo alcune delle tante proposte presentate sui tavoli delle prefetture.
Luce e gas fuori controllo: preoccupano i dati del Movimento Consumatori
Sono dati allarmanti quelli diffusi nella “Relazione fatture luce e gas 2021/2022” redatta dal Movimento Consumatori di Torino. Nel secondo trimestre 2022 il costo totale dell’energia elettrica è quasi raddoppiato (+98%) rispetto allo stesso periodo nel 2021. Lo stesso vale per il prezzo al metro cubo del gas, che registra un +94% tra il primo trimestre 2021 e il primo trimestre 2022. Altrettanta preoccupazione generano i possibili casi di contratti irregolari, stipulati tra affittuari e inquilini. “Abbiamo osservato un incremento dei casi aperti dal nostro sportello per attivazione non richiesta o comunque irregolare di contratti – si legge sempre sul documento diffuso da Movimento Consumatori Torino – parliamo dei casi di chi avesse goduto di un contratto a tariffa bloccata e non riesca, a seguito di più o meno chiare telefonate, a vedersela di nuovo riconosciuta”.